Armao perde la faccia con le imprese

Il riaccertamento dei residui attivi, che si è allargato a macchia d’olio a tutti i dipartimenti della Regione (inizialmente erano soltanto Pesca e Programmazione), non si è ancora concluso. Così un’altra promessa di Armao, quella di liberare i pagamenti per le imprese, è naufragata. Mancano all’appello 900 milioni di euro e la deadline fissata dall’assessore all’Economia è scaduta.

Come racconta Repubblica, anche ai dipartimenti di Protezione civile, Turismo, Agricoltura, Programmazione, Beni culturali, Infrastrutture, Lavoro, Famiglia, Acqua, Sviluppo rurale e al Dipartimento tecnico, martedì è arrivata una lettera del ragioniere generale, Ignazio Tozzo, che sollecita un’ulteriore verifica nei conti. “Nelle scorse settimane – spiega Tozzo – abbiamo acquisito i dati dal resto della Regione. Una parte era corretta e ci ha permesso di sbloccare 2,7 miliardi. Il resto conteneva errori che ci impedivano di far quadrare i conti. Se le scadenze saranno rispettate le note dei singoli dipartimenti saranno trasmesse a noi fra lunedì e martedì, e a quel punto potremo procedere. Ovviamente questo accadrebbe solo nella migliore delle ipotesi: se ci fossero ancora errori, dovremmo chiedere ancora chiarimenti e potremmo sbloccare solo una parte dei fondi. Ammesso che sia tutto corretto, da martedì avremo bisogno di almeno una settimana per far partire i pagamenti”.

Tutto rinviato fino al 20 settembre, almeno. Così ventimila fra lavoratori e imprese rimarranno in attesa. La denuncia era partita la settimana scorsa da Ance Sicilia, l’associazione dei costruttori edili, che per bocca del suo portavoce Santo Cutrone aveva evidenziato che “le imprese non sono più nelle condizioni di aspettare altri due-tre mesi perché si insedi il prossimo governo. Trovarci con un esecutivo per l’ordinaria amministrazione non può costituire un alibi per l’intera classe politica che da oltre un anno non riesce a imporsi sull’immobilismo amministrativo”. Il vicegovernatore, in una nota, aveva fatto sapere che per i restanti 900 milioni ancora pendenti, che per la maggior parte riguardano fondi statali a seguito delle verifiche contabili da parte dei relativi Dipartimenti, “il riaccertamento verrà definito entro e non oltre la prossima settimana”. Macché…

 

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