Le intercettazioni della candidata arrestata

Di Nicola Morra, Presidente della Commissione Nazionale Antimafia.

Oggi è stato sospeso, su disposizione della Procura di Catania, insieme agli arresti per l’ex assessore del Comune di Catania, Barbara Mirabella, l’ex Rettore dell’Ateneo di Catania Francesco Basile, docente ordinario di chirurgia, medico, per corruzione e falso, nell’ambito di una inchiesta su favori e utilizzo di risorse pubbliche al Policlinico e nell’ambito di condotte poste in essere per l’organizzazione del congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia di cui Basile è presidente.

Si tratta di un pluri-imputato, visto che lo stesso Basile è stato colui che, da Rettore, evitò di dare corretta esecuzione alla sentenza di reintegro nell’università etnea del ricercatore di storia contemporanea Giambattista Scirè, poi fondatore di Trasparenza e Merito, e che fu protagonista in negativo delle vicende relative ad un enorme numero di concorsi truccati per il reclutamento e l’avanzamento di carriera, un’inchiesta che va sotto il nome di “Università bandita” e per la quale è stato istruito un processo in cui lo stesso Basile sarebbe, secondo la Procura, il capo di una “associazione a delinquere accademica” che è stata capace di gestire illecitamente, all’epoca, tutta la vita economica e organizzativa dell’ateneo. Come voi capite, “associazione a delinquere accademica” fa accapponare la pelle, perché mai si può immaginare un comportamento criminale nell’ambito di chi ha sapere, sbagliando.

Grave il fatto che l’Ateneo oggi non si sia costituito come parte civile in quel processo che subisce continui rinvii, con il rischio concreto della prescrizione dei reati contestati agli imputati.

Questo ennesimo provvedimento del tribunale dimostra, purtroppo, che la mala università non è una patologia occasionale, ma una fisiologia sistemica, un male cronico, collegato alla politica, alla sanità, talvolta perfino alla stessa magistratura, un male da estirpare con azioni e interventi radicali, prima che sia troppo tardi per le future generazioni, e prima che l’istituzione universitaria venga irrimediabilmente e definitivamente screditata.

Siamo ancora in tempo???