Arrestati alla vigilia delle elezioni regionali eppure votati, i consensi a Mirabella e Ferrigno

Erano stati arrestati poco prima delle elezioni e candidati all’Ars. Eppure, nonostante la disavventura con la giustizia Barbara Mirabella e Salvatore Ferrigno sono stati votati.

Mirabella, ai domiciliari su richiesta della procura di Catania con l’accusa di corruzione, era candidata con Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, ed ha raccolto 884 voti. Ferrigno venne arrestato con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso insieme a Giuseppe Lo Duca, mafioso di Carini, e Piera Loiacono, intermediaria con un passato da assessore comunale in un paese della provincia di Palermo. Candidato nella lista “Polari e autonomisti”  ha incassato appena 41 voti.

Gli arresti domiciliari per Barbara Mirabella scattarono il 22 settembre scorsi. Era candidata alla Regione per Fratelli d’Italia ed ex assessore comunale alla Cultura e Pubblica Istruzione nella giunta presieduta da Salvo Pogliese.  Nell’inchiesta condotta dalla squadra mobile, sotto il coordinamento della procura diretta da Carmelo Zuccaro, sono coinvolti anche il professore Francesco Basile, direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia toracica del Policlinico Rodolico-San Marco di Catania e l’imprenditore Giovanni Trovato, amministratore delegato di un’azienda farmaceutica catanese.