“Messina Denaro”, a una settimana dall’arresto

Raffica di perquisizioni e battute di caccia senza sosta dopo la cattura di Matteo Messina Denaro: rilievi su automobile, covi e fiancheggiatori.

L’automobile di Matteo Messina Denaro è stata trovata dalla Polizia a Campobello di Mazara nei pressi del suo terzo covo, in via San Giovanni, innanzi all’abitazione del suo autista, Giovanni Luppino, nel garage del figlio di Luppino. E’ un’Alfa Romeo nera modello “Giulietta”, che sarebbe stata acquistata personalmente da Matteo Messina Denaro nel gennaio del 2022 in una concessionaria a Palermo, pagata 10mila euro in contanti e con la permuta di una Fiat 500. Sia la permuta che il contratto di acquisto sono intestati alla madre di Andrea Bonafede, Giuseppa Cicio, un’anziana disabile di 87 anni. L’Alfa Romeo ha svelato dove fosse il primo covo di Messina Denaro: nel borsello di lui è stata scoperta una chiave, e dal codice della chiave si è risaliti all’Alfa Romeo. E poi tramite un sofisticato sistema di geo-localizzazione sono stati ricostruiti gli spostamenti dell’automobile fino al covo di vicolo San Vito 4. Nel frattempo crolla ancora di più l’alibi di Giovanni Luppino secondo cui lui avrebbe incontrato Messina Denaro come “Francesco cognato di Andrea Bonafede” solo una volta quando mesi addietro gli fu presentato da Andrea come suo cognato, e poi lo stesso giorno in cui lo ha accompagnato alla clinica “La Maddalena” per la chemioterapia “come atto di solidarietà”. Infatti, tra l’altro, a Giovanni Luppino sono stati sequestrati degli appunti relativi ad alcuni medici oncologi della clinica, e altri numeri telefonici per le prenotazioni di visite e trattamenti sanitari. E poi vi è un appunto sulla guarnizione per una “Giulietta”, esattamente lo stesso modello dell’automobile di Matteo Messina Denaro. E ancora tra i frutti delle perquisizioni, nel covo del boss in vicolo San Vito sono stati trovati diversi libri, anche storici e filosofici, e una biografia di Putin. E poi i ritratti di Marlon Brando e Al Pacino nelle vesti del “Padrino”, poi “Joker” e la scritta: “C’è sempre una via d’uscita ma se non la trovi sfonda tutto”, e poi di bestie feroci come un leone e una pantera, e poi magneti da frigo come una caricatura di Marlon Brando e la scritta: “Il padrino sono io”. E poi scontrini, come ricevute di ristoranti per 700 euro, e gioielli per migliaia di euro, con un elenco dettagliato delle spese di ogni mese: l’ultimo è di 7.700 euro. Poi sarebbero stati rinvenuti anche biglietti aerei intestati ad Andrea Bonafede con destinazioni varie, tra cui Inghilterra e Sud America. La compagna di Andrea Bonafede da 11 anni è Rosa Leone, e lei ha raccontato: “Mi è esplosa una bomba in casa. Sono sotto shock. Non mi sono accorta di nulla. Adesso però l’ho lasciato. Mi ha scongiurato, mi ha detto: ‘Scusa Rosa ma che dovevo fare? Iddu si è presentato da me e mi ha chiesto i documenti’. Credo che anche io avrei fatto così se mi fosse capitato, anche io per paura avrei ceduto a un boss di quel calibro la mia carta d’identità. Tutti secondo me al suo posto l’avremmo fatto. Andrea mi ha detto che loro due si conoscono da quando erano ragazzi” – conclude. E Matteo Messina Denaro in paese, a Campobello di Mazara, dove si è nascosto almeno sin dal 2020, avrebbe usato un secondo nome per presentarsi, e non il nome di Adriano Bonafede, molto conosciuto a Campobello di Mazara, e quindi non sarebbe stato affatto prudente utilizzare l’identità di Bonafede con i campobellesi.

Messina Denaro e la figlia Lorenza

Ancora nel frattempo, l’unica figlia ufficiale e naturale di Matteo Messina Denaro, ovvero Lorenza Alagna, 27 anni, figlia di Francesca Alagna, di cui ha assunto il cognome, ha smentito quanto trapelato su alcuni organi di stampa secondo cui lei non si sarebbe recata ai colloqui in carcere con il padre, col quale non avrebbe voluto intrattenere alcun rapporto. Il suo legale, l’avvocato Franco Lo Sciuto, tra l’altro ha scritto: “Lorenza Alagna vuole rivendicare la incontestabilità e legittimità di ogni scelta personale e intima, siccome attinente alla sfera dei rapporti con il di lei padre, mai rinnegato”.

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