Messina Denaro”, indagini e indagati

Altri dettagli sugli altri indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla rete di protezione della latitanza di Matteo Messina Denaro. Incontri e corrispondenze di lettere.

Vi sono altri indagati, già sottoposti a perquisizione domiciliare, nell’ambito delle indagini sulla rete di protezione della latitanza di Matteo Messina Denaro. Si tratta dell’imprenditore agricolo Gaspare Ottaviano Accardi, 58 anni, conosciuto col soprannome di “Gaspare lu pinzirutu”, e di sua moglie, Dorotea Alfano, 54 anni. E poi Leonarda Indelicato, 50 anni. Ai tre si contestano le ipotesi di reato di favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena con l’aggravante mafiosa. E così è anche per Laura Bonafede, l’insegnante figlia del defunto capomafia di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede, e moglie dell’ergastolano Salvatore Gentile. Laura Bonafede è stata ritratta da un video in un supermercato a Campobello intenta a conversare con Messina Denaro. La coppia Accardi-Alfano e Leonarda Indelicato avrebbero frequentato spesso l’abitazione di Emanuele Bonafede e Lorena Lanceri, dove Messina Denaro si è recato a pranzo e a cena quasi ogni giorno prima dell’arresto. Anche loro tre, Accardi, Alfano e Indelicato, sono stati registrati dalle telecamere di video-sorveglianza che hanno colto Messina Denaro incontrarsi in strada con Lorena Lanceri e poi entrare nella sua abitazione, in via Mare 89 a Campobello di Mazara. Più in particolare, Accardi e Alfano, marito e moglie, sarebbero stati ospiti nella casa di Emanuele Bonafede e Lorena Lanceri nelle stesse occasioni in cui è stato presente Messina Denaro. Leonarda Indelicato, invece, nella casa di Bonafede e Lanceri avrebbe lavorato come domestica. Ancora in riferimento a Laura Bonafede, dalla corrispondenza che lei avrebbe intrattenuto con Messina Denaro emerge una sorta di gelosia della donna per Lorena Lanceri, la “Diletta” di Messina Denaro, che nei pizzini sarebbe indicata col nome in codice di “Tramite”. E Laura Bonafede avrebbe scritto al boss: “Ho visto Margot (si riferisce all’Alfa Romeo “Giulietta” di Messina Denaro) alle 18:56 dal ‘Tramite’. Stranamente non mi sono arrabbiato, non sono andato su tutte le furie come di solito mi succede. Mi ha dato parecchio fastidio, questo non lo posso negare. Mi ha dato fastidio non sapere cosa stessi facendo in quel momento, non sapere se eravate soli, se ti saresti fermato ancora a lungo, se … se … se … potrei dire mille se. Dopo quello che ho detto quando vidi Margot di mattina, ho pensato che non l’avrei vista più in quella zona per evitare di farmi avere delle reazioni, perché non l’avevo più vista, e questa cosa mi faceva incavolare ancora di più. Ma oggi ho pensato: almeno non si nasconde da ‘Blu’. Contorto come pensiero? No, solo che preferisco sapere e non essere preso in giro”. E la Bonafede, dopo essersi accorta ancora dell’Alfa Romeo “Giulietta” davanti casa di Lorena Lanceri, avrebbe scritto ancora a lui: “Carissimo amico mio, mi accingo a chiudere questa mia, è una lunga lettera con arrabbiature, tristezza e tanta nostalgia. Non vedo l’ora di leggerti. Oggi sono passato e ho visto Margot. E ho provato quella sana invidia del perché tutti sì e io no. Vuol dire che era scritto così”.

Teleacras angelo ruoppolo