La regione nel cda del ponte

Il presidente della Regione, Renato Schifani, accelera sul Ponte sullo Stretto: “Faremo parte della cordata per la costruzione di questa grande opera”.

Si vivacizza il dibattito politico a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto legge per la progettazione e costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. L’opera, per la quale il ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha prospettato l’inizio dei lavori entro l’estate del 2024, raccoglie ampio consenso, al netto di coloro che ritengono prioritarie altre infrastrutture in Sicilia quando invece una non dovrebbe escludere l’altra a priori, soprattutto a fronte degli indubbi vantaggi derivanti dalla costruzione del collegamento stradale tra Sicilia e Calabria. E’ così ritiene il presidente della Regione, Renato Schifani, appena intervenuto al convegno “Il Ponte sullo Stretto, una sfida necessaria”, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia e dalla Fondazione Sicilia al Teatro Massimo. Schifani ha annunciato: “Faremo parte della cordata per la costruzione di questa grande opera. Il mio governo farà la propria parte sul piano economico, e indicherà un componente nel Consiglio di amministrazione come previsto dalla bozza di decreto che riattiva la società ‘Ponte sullo Stretto’. Speriamo che la pubblicazione arrivi già nei prossimi giorni per cominciare i lavori”. E poi il presidente ha aggiunto: “La soluzione individuata da Matteo Salvini mi sembra molto efficace. Non ho mai trovato un ministro delle Infrastrutture così vicino: è stato di parola e si è impegnato affrontando e risolvendo tutti i problemi in maniera corretta dal punto di vista giuridico. A cominciare dalla nuova vita che si sta riconoscendo a un contratto che fu cancellato dal governo Monti con conseguenze gravissime. La società che si occuperà della costruzione – spiega Schifani – sarà la stessa che si era aggiudicata l’appalto all’epoca, e che rinuncerà ai 700 milioni di euro di danni chiesti. Si ripartirà dal prezzo di aggiudicazione, adeguandolo all’andamento odierno. Il progetto, inoltre, sarà parzialmente rivisto per rispondere alle norme intervenute in questi anni in materia di sicurezza e tutela dell’ambiente”. E poi, in riferimento alla polemica sulla priorità ad altre infrastrutture in Sicilia, il governatore replica: “Il Ponte deve essere uno stimolo per migliorare anche l’assetto viario e ferroviario, deve essere elemento propulsore per lo sviluppo di Sicilia e Calabria. Apriremo un grande fronte su questo tema mantenendo serrato il confronto con Anas e Rete ferrovie italiane. Chiederemo un crono-programma sui lavori nell’Isola e vigileremo sul rispetto dei tempi. Certo, se dovessi fare oggi un’indagine sullo stato dei lavori pubblici in Sicilia, scoprirei probabilmente che più dell’80 per cento è bloccato per ragioni amministrative. E’ evidente che ci sono cose che non funzionano, ma mi sto muovendo anche nei confronti di una certa burocrazia paralizzante”.

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