Il Tar bacchetta l’Agenzia delle Entrate e riconosce i titoli di due candidati dirigenti agrigentini

L’Agenzia delle Entrate, con provvedimento del suo Direttore del 2010, aveva indetto una procedura di selezione pubblica per il reclutamento di 175 dirigenti di seconda fascia, da svolgersi mediante valutazione dei titoli e verifica dei requisiti e delle attitudini professionali integrata da colloquio.
La procedura prevedeva, inoltre, una riserva del 50% dei posti messi a concorso in favore dei funzionari di ruolo dell’Agenzia.
Sicchè, il dott. S.D.N., di Ravanusa, ed il dott. M.C., originario di Agrigento – entrambi già dipendenti dell’Agenzia delle Entrate – presentavano domanda di partecipazione alla procedura volta alla selezione dei 175 dirigenti.
Alla domanda di partecipazione i dott.ri S.D.N. e M.C. allegavano, come richiesto dal bando, il proprio curriculum vitae attestante, anche ai sensi del DPR 445/2000, i titoli posseduti.
La commissione d’esame, dopo aver terminato la fase di valutazione dei titoli e verifica dei requisiti, ha convocato i dottori S.D.N. e M.C. a sostenere il colloquio orale che è stato, da entrambi, superato con esito positivo.
Tuttavia, i candidati, risultati idonei e non vincitori, non si collocavano in graduatoria in posizione utile per l’assegnazione del posto da dirigente, in considerazione della mancata valutazione, da parte della commissione, di alcuni titoli dichiarati ed autocertificati nel curriculum vitae.
I due candidati, ritenendo illegittimo l’operato della commissione, si rivolgevano agli avvocati Girolamo Rubino, Mario La Loggia e Giuseppe Impiduglia al fine di censurare il risultato attribuito dalla commissione.
Gli avvocati Rubino, Impiduglia e La Loggia, con due diversi ricorsi proposti innanzi il TAR Lazio – Roma, hanno censurato l’illegittimità dell’operato dell’amministrazione la quale aveva omesso di valutare i titoli dichiarati dai dottori S.D.N. e M.C. per mancata allegazione degli stessi.
In particolare, gli avvocati Rubino, La Loggia e Impiduglia hanno rilevato che i titoli posseduti dai candidati erano stati dichiarati ed autocertificati nel curriculum vitae allegato alla domanda di partecipazione, così come previsto dal bando.
Il TAR Lazio, condividendo le argomentazioni difensive degli avvocati Rubino, Impiduglia e La Loggia, ha accolto i ricorsi proposti dai dottori S.D.N., che potrà ottenere l’ambito posto da dirigente, e M.C. che migliorerà notevolmente la propria posizione in graduatoria potendo ottenere il posto in caso di scorrimento.