Venerdì 26 maggio 2023 numerose sigle aderiscono allo SCIOPERO generale indetto dal sindacato FISI

Venerdì 26 maggio 2023 numerose sigle aderiscono allo SCIOPERO generale indetto dal sindacato FISI

Carlo Bravi (il Popolo della Famiglia – PdF):
«L’Italia si ferma per chiedere Giustizia e Pace»

“Venerdì 26 maggio 2023 l’Italia si ferma per chiedere Giustizia e Pace – ha dichiarato Carlo Bravi, dirigente del Popolo della Famiglia di Torino – in particolare in relazione a tante menzogne, inadempienze e soprattutto gravi privazioni dei diritti fondamentali e costituzionali al lavoro, alla cura, alla libera circolazione,  occorse durante la vicenda pandemica e la campagna “vaccinale” nel 2020-22. Lo sciopero generale indetto dal sindacato FISI infatti si oppone anzitutto al Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) predisposto dal Governo Meloni per il triennio 2023-2025, che prevede la possibilità di obblighi vaccinali diffusi per alcune categorie di lavoratori, incurante delle risultanze degli ultimi 2 anni in tema di obblighi vaccinali”.

“Quando ho saputo le motivazioni di questo sciopero generale – ha confidato Bravi – io che soggettivamente sono piuttosto restio ad aderire ad astensioni dal lavoro ho invece subito pensato: ‘questo è il mio sciopero, questo è il nostro sciopero!’’ Ed aderendovi e promuovendolo ho anche pensato che forse ‘abbiamo il modo di riparare qualche torto’ (secondo il verso d’una celebre canzone di Francesco Guccini), ad esempio reintegrando al lavoro i tanti sanitari radiati per essere stati autentici eroi nel compimento del proprio dovere e non violando il Giuramento di Ippocrate; ovvero restituendo gli stipendi ingiustamente non versati alle migliaia di lavoratori ignobilmente sospesi negli anni 2021-22 (tra cui il sottoscritto) senza neppure l’assegno alimentare (garantito finanche ad assassini stragisti), per aver semplicemente esercitato il diritto alla libertà di cura; oppure ancora istituendo appositi Registri dei ‘danneggiati da vaccino’, e delle morti da ‘malore improvviso’, come richiesto dal sindacato FISI”.

“Come insegnante sono anche assai preoccupato – prosegue Bravi – della veloce quanto silenziosa avanzata dell’intelligenza artificiale anche nel contesto educativo e scolastico, che è per eccellenza uno degli ambiti in cui è centrale l’interazione umana. Scioperando chiediamo di riaffermare che nei processi formativi la centralità dell’interazione umana diretta venga ribadita, e venga quindi circoscritta la diffusione ormai dilagante della dimensione virtuale che domina i progetti della cosiddetta ‘scuola 4.0’”

“Come cittadino sono infine sconvolto per l’enorme quantità di armi che l’Italia sta riversando in direzione Kiev – ha aggiunto Bravi – in chiara e plateale violazione dell’articolo 11 della nostra Costituzione Repubblicana, e contribuendo ad avvicinare una terza guerra mondiale e l’apocalisse nucleare. Contemporaneamente osserviamo preoccupati che la spesa militare sta crescendo molto rapidamente, a discapito evidentemente delle risorse destinate a lavoratori, famiglie ed a situazioni di fragilità, inclusa la sanità pubblica di cui continua il progressivo smantellamento”.

“Il Popolo della Famiglia del Piemonte e di tutta Italia – ha concluso Bravi – aderisce con partecipazione a questo sciopero generale, rinnovando il proprio impegno a fare tutta la propria parte per realizzare gli obiettivi che lo stesso sciopero si pone, e a compiere ogni sforzo per portare anche nell’ambito più propriamente politico le istanze del vasto mondo del dissenso e della resistenza che oggi si ritrova unito in tante piazze d’Italia”
Torino 25 maggio 2023