Il PCI NON MORI’ DI MORTE NATURALE*

C’è da prendere atto che il Pci, il grande Partito dei lavoratori, degli intellettuali, dell’antifascismo, ecc., colonna portante della democrazia italiana, non morì di morte naturale, ma fu soppresso, in modo inatteso, alla Bolognina con l’annuncio, senza alcuna seria discussione preventiva negli organismi preposti, del cambio di nome.

Ovviamente, dopo Berlino, era necessaria una riflessione, ampia e collegiale, sul futuro del partito, sui cambiamenti, sugli adeguamenti da adottare. In ogni caso, la decisione non poteva essere assunta in modo sostanzialmente antidemocratico, poiché il Pci non era proprietà privata di questo o di quello o di una ristretta élite, ma una grande forza popolare, un eccellente patrimonio collettivo accumulato, nel tempo, con il contributo, con il sacrificio di milioni d’iscritti e di elettori. L’annuncio della “Bolognina”? Una cazzatella per gli allocchi! In realtà, ancora non si sa perché e con chi fu concordata la grave decisione.

* Agostino Spataro in: