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“Breaking Bet”: 10 rinvii a giudizio

Il Tribunale di Palermo rinvia a giudizio 10 imputati nell’ambito dell’inchiesta della Dia di Agrigento “Breaking Bet”. I dettagli.

Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Lorenzo Chiaramonte, ha rinviato a giudizio 10 imputati nell’ambito dell’inchiesta della Dia, la Direzione investigativa antimafia, di Agrigento, battezzata “Breaking Bet”, ovvero ‘scommessa spezzata’. Tramite società intestate a prestanome sono state installate capillarmente postazioni di gioco d’azzardo abusive, collegate in rete a siti internet esteri. I proventi sarebbero stati utilizzati per il sostentamento economico delle famiglie mafiose di Licata e Campobello di Licata, o trasferiti a esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara, consentendo a Cosa Nostra il profitto e il consolidamento del controllo del territorio. Le indagini, coordinate dalla Procura antimafia di Palermo, sono ruotate intorno all’imprenditore nel settore delle scommesse on line Vincenzo Corvitto, 50 anni, di Licata.

Vincenzo Corvitto

Lui avrebbe stretto un patto con Cosa Nostra rendendo a disposizione le sue strutture societarie, assumendo persone indicate dai clan e contribuendo ai bisogni di denaro dei detenuti in cambio della protezione mafiosa che gli avrebbe garantito di conquistare e mantenere il monopolio nel settore delle scommesse. Oltre Corvitto saranno processati, dalla sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Alfonso Malato dal 28 ottobre in poi, Antonio Cardella, 34 anni, di Licata, Antonino Damanti, 41 anni, di Licata, Angelo Di Marco, 47 anni, di Licata, Salvatore Morello, 40 anni, di Licata, Sergio Cantavenera, 47 anni, di Licata, Salvatore Giglia, 62 anni, di Campobello di Licata, Salvatore Pira, 53 anni, di Licata, Angelica Gentile, 53 anni, di Licata, e Carmelo Savarino, 56 anni, di Campobello di Licata. Agli atti delle indagini vi sono anche parecchie registrazioni di conversazioni di Corvitto il quale, ad esempio, temendo le intercettazioni, si preoccupa così: “Ora mettiamo il caso che questo coglione parla con qualunque altro coglione… in automobile… Gli elementi sono quelli che si conoscono… Mi finisce nuovamente a bordello… Che guadagno ne ho io?… lo macchine nel bar non gliene metto nemmeno se viene Gesù Bambino…. in cielo e in terra… ”.

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