Agrigento e crisi idrica: lettere e interrogativi
La crisi idrica flagella Agrigento. Comitato ‘Vogliamo l’acqua’ e Cartello sociale scrivono a Mattarella. Il Partito Democratico pone degli interrogativi.
Ad Agrigento il Comitato “Vogliamo l’acqua” e il Cartello Sociale, ovvero Diocesi, Cgil, Cisl e Uil, hanno scritto una lettera, firmata da circa 1.400 cittadini, e l’hanno inviata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e per conoscenza al prefetto Romano, al presidente Schifani, all’assessore Di Mauro e al sindaco Miccichè. E in sintesi si legge: “L’acqua ad Agrigento è distribuita con turni finanche di 25 giorni, con erogazioni di una o due ore del tutto insufficienti. Ciò non è causato solo dalla siccità, che in Sicilia peraltro non è affatto un evento raro e straordinario. Le cause sono la gestione delle risorse, tra pozzi, invasi, sorgenti e reti idriche, oggetto di mercificazione e strumentalizzazione politiche, basate su pratiche commerciali scorrette e promesse elettorali ingannevoli. La Sicilia è circondata dal mare e bisogna dotarsi dei dissalatori. Genio Militare e Protezione Civile intervengano per attivare subito un dissalatore per la città ‘Capitale della Cultura’, con gli alberghi e strutture sanitarie in crisi, anziani, disabili e meno abbienti maggiormente dilaniati dalla mancanza d’acqua, e nell’indifferenza della classe politica e istituzionale”.
E nel frattempo il Circolo del Partito Democratico di Agrigento, coordinato da Nino Cuffaro, rivolge delle domande al presidente dell’Aica e al sindaco di Agrigento.
I promessi lavori nei pozzi che dovevano essere riattivati e di scavo di nuovi pozzi a che punto sono?
Perché le grosse perdite d’acqua della rete cittadina non sono riparate subito ma dopo mesi, con uno spreco d’acqua intollerabile?
Sono state censite le sorgenti nel territorio, per verificare la qualità dell’acqua e la possibilità di immissione in rete?
Sono stati requisiti i pozzi privati?
Perché non è erogato il bonus idrico agli indigenti?
Dove è il mini dissalatore a Porto Empedocle promesso entro 45 giorni?
Nella prospettiva del perdurare della siccità e degli invasi del tutto a secco, che si aspetta per richiedere l’intervento della protezione civile e dell’esercito?
teleacras angelo ruoppolo