Agrigento 2025: Capitale della Cultura o Capitale del Caos? I progetti promessi (e mai realizzati) di Agrigento 2025

Agrigento avrebbe dovuto vivere il 2025 come l’anno della rinascita culturale ed economica. La designazione a Capitale Italiana della Cultura era stata salutata con entusiasmo e orgoglio, come una chance storica per rilanciare l’immagine della città e attrarre investimenti, turismo e attenzione nazionale.
Una città smarrita tra cantieri e ritardi
Passeggiare per Agrigento significa oggi imbattersi in lavori infiniti, strade dissestate, deviazioni improvvise e disagi quotidiani. I cantieri, invece di essere simbolo di progresso, sono diventati l’emblema del disordine e dell’improvvisazione. Molti interventi risultano ancora incompleti, mentre le opere promesse restano solo sulla carta.
Progetti vaghi e comunicazione inesistente
Il programma ufficiale di “Agrigento 2025” era tutt’altro che chiaro. Eventi generici, conferenze annunciate e poi rinviate, idee senza un filo conduttore: manca una visione d’insieme.
Anche la comunicazione è confusa: nessun sito aggiornato, poche informazioni al pubblico, zero trasparenza su fondi e obiettivi. La sensazione è che tutto sia gestito all’ultimo momento, con logiche più politiche che culturali.
I cittadini? Spettatori disillusi
Gli agrigentini si sentono esclusi dal grande evento. Non percepiscono benefici concreti, né economici né sociali. I quartieri restano abbandonati, la pulizia urbana peggiora, e i servizi continuano a mancare. “Capitale della Cultura”, dicono molti, è solo un titolo buono per la propaganda, ma lontano dalla realtà di chi vive la città ogni giorno.
Divisioni politiche e scaricabarile
Il clima politico non aiuta. Il Comune e la Fondazione che gestisce il progetto procedono spesso in disaccordo, tra ritardi, dimissioni e polemiche incrociate. Ogni fazione scarica la colpa sull’altra, mentre il tempo scorre e la città resta ferma. Invece di unire le forze per un obiettivo comune, la politica locale ha trasformato l’evento in una vetrina personale.
Turismo senza infrastrutture
Anche sul fronte turistico, la città appare impreparata. Mancano parcheggi adeguati, segnaletica moderna, mezzi pubblici efficienti e punti di informazione. Chi arriva ad Agrigento trova caos e disorganizzazione.
Un paradosso, per una città che dovrebbe accogliere visitatori da tutta Italia e dall’estero nel suo anno più importante.
Un’occasione perduta
“Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025” rischia di diventare il simbolo di ciò che l’Italia spesso non riesce a fare: valorizzare le proprie eccellenze con serietà e visione.
Una città splendida, ma trascurata; piena di storia, ma povera di organizzazione.
Su 44 iniziative annunciate nel dossier ufficiale di candidatura, solo 2 risultano effettivamente realizzate o avviate. Il resto è rimasto tra annunci, bozze e conferenze stampa.
Ecco un riepilogo delle principali mancanze:
Infrastrutture e spazi culturali
- 🚧 Riqualificazione del Teatro Pirandello: lavori mai partiti, nonostante i fondi annunciati e le promesse di restauro “entro il 2024”.
- 🏛️ Recupero dell’ex Collegio dei Filippini come hub culturale: fermo da mesi, senza appalto definito.
- 🏗️ Restyling di Piazza Cavour e via Atenea: solo annunci e progetti preliminari. Nessun cantiere aperto.
- 🖼️ Creazione del “Museo Diffuso di Agrigento”: mai definito nei dettagli, né avviato in alcuna forma concreta.
- 🚌 Piano di mobilità sostenibile e bus turistici elettrici: completamente assente. Nessun mezzo nuovo, nessun servizio potenziato.
Eventi culturali e mostre
- 🎭 Festival del Mediterraneo: previsto nel dossier come evento simbolo, mai calendarizzato.
- 📚 Rassegna “Agrigento racconta” dedicata alla letteratura siciliana: rinviata sine die.
- 🎬 Ciclo di cinema archeologico nella Valle dei Templi: scomparso dal programma.
- 🎶 Concerti nei luoghi simbolo della città (Empedocle, Kolymbethra, Scala dei Turchi): zero autorizzazioni, zero eventi.
Progetti per i cittadini
- 🏫 Laboratori didattici nelle scuole legati alla cultura e al patrimonio: mai partiti.
- 🌳 Recupero dei parchi urbani e aree verdi: promesse dimenticate, parchi ancora chiusi o degradati.
- 💡 Programma “Cultura per tutti” per anziani e disabili: nessun segno di attuazione.
- 🏘️ Coinvolgimento dei quartieri popolari in attività artistiche e sociali: mai attivato.
Digitalizzazione e innovazione
- 💻 App “Agrigento 2025 Experience” per turisti e cittadini: non pervenuta.
- 📸 Tour virtuali e realtà aumentata nei siti archeologici: progetto fantasma, senza sviluppatori né gare pubbliche.
- 🗺️ Piattaforma digitale per la promozione del territorio: ferma allo stato di proposta.
Le uniche due iniziative effettivamente realizzate
- ✅ Restauro parziale del Chiostro di San Francesco, completato ma non ancora inaugurato.
- ✅ Mostra fotografica temporanea “Luce di Agrigento”, unica attività culturale effettivamente svolta (con fondi minimi e iniziativa privata).
Bilancio impietoso
Su 44 progetti annunciati, 42 non hanno visto la luce.
La sensazione è che la “Capitale della Cultura” sia rimasta solo sulla carta, tra comunicati trionfalistici e una realtà di immobilismo e confusione amministrativa.
Un titolo conquistato con entusiasmo, ma tradito dalla mancanza di concretezza, programmazione e responsabilità.
