“Sparatoria Zambuto”: invocate due condanne
La Procura di Agrigento invoca la condanna di due dei tre imputati coinvolti nella sparatoria mortale innanzi alla concessionaria “Zambuto” ad Agrigento.
Due dei tre imputati a seguito della sparatoria mortale innanzi alla concessionaria d’automobili “Lillo Zambuto auto per passione” ad Agrigento il 23 febbraio del 2024 sono giudicati in abbreviato. E il pubblico ministero, Gaspare Bentivegna, a conclusione della requisitoria e applicando lo sconto della pena di un terzo, ha proposto la condanna a 12 anni e 8 mesi di reclusione per Domenico Avanzato, 36 anni, e 13 anni e 4 mesi di reclusione per Calogero Zarbo, 41 anni, entrambi di Palma di Montechiaro. Gli sono contestati l’omicidio per errore di Roberto Di Falco, 38 anni, anche lui palmese, e il tentato omicidio di Lillo Zambuto, 61 anni, il concessionario. Solo a Zarbo è addebitata anche la detenzione e il porto abusivo della pistola, una semiautomatica calibro 9 con matricola abrasa, che lui stesso alcuni mesi dopo il delitto ha svelato dove fosse. Un terzo imputato, Angelo Di Falco, 40 anni, fratello della vittima, sarà giudicato in ordinario innanzi alla Corte d’Assise. La parte civile è assistita dall’avvocato Salvatore Cusumano. I tre imputati dagli avvocati Giuseppe Barba, Antonio Ragusa, Antonio Impellizzeri, Santo Lucia e Giovanni Castronovo. Arringheranno il 12 e il 27 giugno. Zambuto sarebbe stato bersaglio di una spedizione punitiva perché ai Di Falco, anche loro nel settore del commercio di automobili, avrebbe pagato un’automobile con un assegno “cabriolet”, scoperto. Innanzi alla concessionaria al Villaggio Mosè salta fuori una pistola, puntata da Roberto Di Falco contro Zambuto, che la schiva con una mossa imparata durante il servizio militare, e l’esplosione del proiettile ferisce e uccide lo stesso Roberto Di Falco. Ecco l’omicidio per errore. Angelo Di Falco avrebbe quindi raccolto la pistola e avrebbe tentato di sparare contro uno dei due figli di Zambuto, ma l’arma si è inceppata. Ecco perché si contesta il tentato omicidio.
teleacras angelo ruoppolo