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REFERENDUM: CARI, FOTTUTISSIMI GIOVANI, NON  SAPETE  CIO’ CHE VI ASPETTA

di Paolo Cilona

Strano ma vero. Sono stati in gran parte i giovani a disertare le urne in occasione del referendum. Una presa d’atto da parte di tanti presidenti di seggio che hanno constatato, tra i votanti, pochi giovani e tantissimi anziani anche se le percentuali dei votanti alla fine si sono dimostrate le più basse del Paese. Non si è trattato di scelta politica a sostegno della destra di Meloni, o di  cultori del diritto richiamandosi alla libertà di opinione sancita dalla Carta, ma di un vero atto di snobismo alle regole referendarie. E’ proprio nel Mezzogiorno questa scelta si è maggiormente accreditata nei seggi elettorali. İ giovani hanno preferito recarsi al mare, ai monti, oppure andare in gita nei luoghi di maggiore richiamo turistico. Eppure gran parte dei requisiti referendari erano rivolti proprio ai giovani in ordine al reintegro licenziamenti illegittimi, licenziamenti e limite indennita’, tutela contratti a termine, responsabilita’ infortuni sul lavoro. I giovani preferiscono trascorrere e frequentare altri posti. Sono tantissimi ad andare negli stadi ad assistere ai grandi concerti dove -dice l’insospettabile Manuel Agnelli ex di X-Factor: “«La musica italiana sta diventando una merda. In nome dei numeri si sono fatte delle cose tremende. L’atmosfera di oggi nella musica è negativa rispetto agli anni ’90, dove c’era comunque un’energia positivissima che ti spingeva verso l’alto. Oggi c’è un materialismo cosmico e un egoismo pazzescoAl primo disco ti mandano a fare San Siro e poi si esplode. Sono stufo, voglio tornare all’essenza» Vi sono altri che sono costretti a prendere la valigia ed andare all’estero in cerca di lavoro. Ad esempio ci sorprende il numero dei giovani che nei giorni prefestivi e festivi scendono con potenti auto nei vari lidi della costa agrigentina. Il sommerso fa da sovrano regolatore ? Non si sa. Di sicuro c’è da preoccuparsi davvero. Un Paese, una nazione, una comunità che vede i propri giovani mettere la naftalina alla scheda elettorale  preoccupa tanto. Allora spetta alla scuola, alla famiglia, alla società creare le condizioni per recuperare un rapporto di partecipazione alla vita democratica del Paese.

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