“Hybris” antidroga a Licata: altre quattro condanne
Altre quattro condanne e un’assoluzione ad un troncone del processo ordinario frutto dell’inchiesta antidroga “Hybris” gravitante su Licata.
Il 21 febbraio del 2023, dopo oltre un anno e mezzo di indagini, la Squadra Mobile di Agrigento scatenò l’operazione antidroga intitolata “Hybris”, tra Licata, Canicattì Gela e Catania. In carcere 25 indagati: 14 di Licata, 1 di Canicattì, 6 di Gela, 2 di Catania e 2 campani. Lo scorso 4 giugno la Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Mario Conte, ha confermato la sentenza emessa l’11 marzo del 2024 dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Stefania Brambille, praticando lo sconto della pena di un terzo concesso dal rito abbreviato, e che ha inflitto 20 anni di reclusione a Michele Cavaleri, 47 anni, ritenuto a capo della banda con sede centrale a Licata nel quartiere conosciuto come “Bronx”, e con diverse succursali anche oltre i confini agrigentini. E poi 15 anni e 8 mesi a Concetta Marino, 49 anni, e poi 8 anni e 2 mesi ad Angelo Sorriso, 27 anni, entrambi di Licata. Ebbene adesso al processo ordinario innanzi alla prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, sono stati inflitti 20 anni di carcere anche alla moglie di Michele Cavaleri, ovvero Antonietta Casaccio, 43 anni, di Licata. E poi sono stati condannati anche Fabio Della Rossa, 38 anni, a 14 anni di carcere, Francesco Cavaleri, 43 anni, a 3 anni e 3 mesi, e Salvatore Giuseppe Cavaleri, 24 anni, imputato solo di minacce, a 1 anno e 3 mesi con pena sospesa. Assolto Fabrizio Truisi, 41 anni. Il 7 giugno del 2024 il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, ha ratificato 6 patteggiamenti di condanna. E in abbreviato, oltre Michele Cavaleri, sono stati condannati in Appello altri due imputati, e nel precedente primo grado altri due che non hanno proposto Appello.
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