“Sparatoria Zambuto”: due condanne
Il Tribunale di Agrigento ha condannato due dei tre imputati coinvolti nella sparatoria mortale innanzi alla concessionaria “Zambuto” ad Agrigento.
Hanno beneficiato dello sconto di un terzo della pena, e sono stati condannati due dei tre imputati a seguito della sparatoria mortale innanzi alla concessionaria d’automobili “Lillo Zambuto auto per passione” ad Agrigento il 23 febbraio del 2024 sono giudicati in abbreviato. E il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, ha inflitto 14 anni e 4 mesi di reclusione a Calogero Zarbo, 41 anni, e 13 anni e 3 mesi a Domenico Avanzato, 36 anni, entrambi di Palma di Montechiaro. Gli sono contestati l’omicidio per errore di Roberto Di Falco, 38 anni, anche lui palmese, e il tentato omicidio di Lillo Zambuto, 61 anni, il concessionario. Solo a Zarbo è addebitata anche la detenzione e il porto abusivo della pistola, una semiautomatica calibro 9 con matricola abrasa, che lui stesso alcuni mesi dopo il delitto ha svelato dove fosse. Un terzo imputato, Angelo Di Falco, 40 anni, fratello della vittima, è giudicato in ordinario innanzi alla Corte d’Assise. La parte civile è assistita dall’avvocato Salvatore Cusumano. I tre imputati dagli avvocati Giuseppe Barba, Antonio Ragusa, Antonio Impellizzeri, Santo Lucia e Giovanni Castronovo. Zambuto sarebbe stato bersaglio di una spedizione punitiva perché ai Di Falco, anche loro a lavoro nel settore del commercio di automobili, avrebbe pagato un’automobile con un assegno “cabriolet”, scoperto. Innanzi alla concessionaria al Villaggio Mosè salta fuori una pistola, puntata da Roberto Di Falco contro Zambuto, che la schiva con una mossa imparata durante il servizio militare, e l’esplosione del proiettile ferisce e uccide lo stesso Roberto Di Falco. Ecco l’omicidio per errore. Angelo Di Falco avrebbe quindi raccolto la pistola e avrebbe tentato di sparare contro uno dei due figli di Zambuto, ma l’arma si è inceppata. Ecco perché si contesta il tentato omicidio.
teleacras angelo ruoppolo