Il politico eterno che ha prosciugato Agrigento: l’era Di Mauro al tramonto

Di Mauro, il politico eterno che ha dimenticato Agrigento: indagato per tangenti
Un nome che ad Agrigento significa potere da oltre trent’anni, ma che oggi torna al centro delle cronache non per risultati, bensì per un’inchiesta sulla corruzione. Giovanni “Roberto” Di Mauro, ex deputato regionale, ex assessore e leader autonomista, è indagato dalla Procura nell’ambito di un presunto giro di tangenti sugli appalti pubblici.
Un’inchiesta che, il 15 maggio, ha già portato a cinque arresti su tredici indagati e che ora getta ombre pesantissime su uno dei protagonisti storici della politica siciliana.
Tre decenni di potere, pochi risultati per la città
Di Mauro ha attraversato ogni stagione politica: dalla Democrazia Cristiana agli autonomisti, passando per i governi regionali di ogni colore. È stato sindaco di Agrigento dal 1990 al 1991, poi deputato nazionale per tre legislature e regionale per cinque, con deleghe di peso: energia, bilancio, ambiente, economia.
Eppure, in tutto questo tempo, Agrigento – la città che lo ha lanciato – non ha visto la svolta promessa. Anzi, oggi è tra le province più povere d’Italia, afflitta da disoccupazione, emigrazione giovanile, servizi pubblici carenti. Di Mauro ha consolidato il suo potere, ma quali benefici concreti ha portato alla sua terra? Una domanda che molti cittadini si pongono da anni, e che oggi torna prepotentemente alla ribalta.
Il nuovo scandalo: appalti, ribassi sospetti e mediazioni
Secondo gli inquirenti, il “Consorzio Della” dell’imprenditore Capizzi avrebbe ottenuto un appalto nel 2023 con un ribasso di oltre il 30%, giudicato inidoneo a garantire l’effettiva esecuzione dei lavori. Il tutto, con l’aiuto di funzionari pubblici compiacenti e, secondo l’accusa, con la “mediazione di Di Mauro”.
Una gestione che, secondo la ricostruzione investigativa, non solo avrebbe ignorato i requisiti economici e organizzativi della ditta, ma avrebbe addirittura pianificato il rinvio dell’avvio lavori al 2025, in attesa dello sblocco dei finanziamenti. Una manovra che, se confermata, rappresenterebbe l’ennesima pagina nera per la gestione della cosa pubblica in Sicilia.
Agrigento, la grande occasione tradita
Per oltre trent’anni Di Mauro è stato presentato come l’uomo forte capace di portare risorse e sviluppo. Ma oggi, di fronte alle accuse di corruzione e all’assenza di una reale eredità politica, la città sembra aver ricevuto solo promesse. Oggi l’ex assessore autonomista è sotto indagine, ma al di là dell’esito giudiziario, resta il bilancio politico: un potere personale enorme, una città rimasta indietro.