Il “tira e molla” tra Aica e Bcc
Frizioni tra Azienda idrica dei Comuni agrigentini e Banca di credito cooperativo agrigentino sullo sblocco dei conti correnti aziendali. L’epilogo.
La presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Aica, l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini, Danila Nobile, si è arrabbiata perché la Banca di credito cooperativo agrigentino ha mantenuto bloccati i conti correnti dell’Aica nonostante Siciliacque avesse rinunciato formalmente agli atti di pignoramento presso terzi, laddove terza è anche la stessa banca, che, a fronte della rinuncia, è obbligata a sbloccare i conti correnti senza attendere un provvedimento del giudice. La Nobile ha denunciato: “Si tratta di una condotta gravissima, che rischia di configurare interruzione di pubblico servizio e appropriazione indebita, perché blocca fondi pubblici destinati al pagamento degli stipendi dei dipendenti, ai contributi e alle imprese fornitrici. Se non saremo messi in condizione di eseguire i pagamenti, agiremo in tutte le sedi competenti per richiedere il risarcimento di tutti i danni subiti.” Ordunque la Banca, probabilmente a seguito di un confronto tecnico interno, ha condiviso e ha scritto: “Abbiamo appena trasmesso una nota ufficiale con la quale abbiamo confermato la rimozione dei vincoli sui conti correnti intestati ad Aica. A seguito di opportune verifiche e approfondimenti, e preso atto del deposito dell’atto di rinuncia da parte di Siciliacque, nonché preso atto della circostanza che si è già prodotto, con la rinuncia del creditore, l’effetto estintivo istantaneo della procedura, e con il conforto di recente giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione, abbiamo ritenuto di rimuovere il vincolo sul conto corrente”. E la presidente Nobile, intascato lo sblocco dei conti, ha annunciato: “Stiamo procedendo al pagamento degli stipendi, riportando serenità in azienda e nel territorio. E la prossima settimana informeremo tutti i nostri creditori sul piano di pagamento in predisposizione per loro.”
Teleacras Angelo Ruoppolo