La Procura di Palermo tra arrivi e partenze
Cinque procuratori aggiunti a Palermo hanno raggiunto il limite massimo di permanenza. I magistrati in partenza e i papabili nuovi arrivi.
La Procura della Repubblica di Palermo è al momento come una stazione, tra arrivi e partenze. Si è insediato lunedì Vito Di Giorgio, sul fronte contro la mafia dei Nebrodi, come nuovo procuratore aggiunto. E vi sono altri tre posti da aggiunto a fianco del procuratore Maurizio De Lucia. Cinque procuratori aggiunti hanno infatti raggiunto il limite massimo di otto anni di permanenza nella stessa Procura. A luglio Paolo Guido, protagonista della cattura di Matteo Messina Denaro, si è insediato come nuovo capo della Procura di Bologna. Marzia Sabella adesso collabora con la Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico. Ha salutato Palermo anche Annamaria Picozzi, oggi a lavoro alla Procura generale. E poi Sergio Demontis intende trasferirsi a Milano. I papabili nuovi procuratori aggiunti a Palermo sono Nico Gozzo, candidato anche a subentrare al pensionato Ambrogio Cartosio a capo della Procura di Termini Imerese. Poi Francesco Del Bene, che vanta la cattura di Salvatore e Sandro Lo Piccolo, e Nino Di Matteo. Poi Stefano Luciani, oggi a Roma dopo anni alla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta dove ha seguito le indagini sulla strage di via D’Amelio. Poi Caterina Malagoli, già a Palermo come sostituto procuratore dopo anni da direttrice dell’ufficio alta sicurezza del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, poi Carlo Marzella, sostituto procuratore generale a Palermo, e Francesca Mazzocco, attualmente pubblico ministero alla Dda di Palermo. E poi Gianluca De Leo e Pierangelo Padova, i due sostituti che da anni sono a lavoro per ricostruire la latitanza di Matteo Messina Denaro.
teleacras angelo ruoppolo