Agrigento tradita dalla sua Cultura: l’immobilismo dell’assessore Ciulla e il flop della Capitale

Agrigento avrebbe potuto vivere una stagione di rinascita culturale, sfruttando l’occasione di “Capitale italiana della Cultura 2025”. Invece, ciò che resta è un’eco stanca di promesse mancate, eventi annunciati e mai decollati, un entusiasmo popolare soffocato dall’inerzia politica.
Al centro di questo fallimento c’è l’assessore alla Cultura Costantino Ciulla, il cui mandato passerà alla storia per il silenzio e l’assenza, piuttosto che per idee e risultati. Nessuna visione, nessuna strategia, nessun progetto che abbia lasciato un segno concreto. Le parole d’ordine, in questi anni, sono state improvvisazione e vuoto.
Il flop di “Agrigento Capitale della Cultura” ne è la prova più evidente: doveva essere il trampolino di lancio per turismo, investimenti e creatività, si è rivelato invece un palloncino sgonfiato, incapace di attrarre attenzione nazionale e internazionale. A distanza di mesi, la città non ha visto né infrastrutture culturali rinnovate né iniziative di spessore capaci di incidere sul tessuto sociale. Solo conferenze stampa e slogan, senza sostanza.
Gli operatori culturali locali, che da anni combattono con mezzi propri per mantenere viva l’identità agrigentina, si sono ritrovati ignorati e lasciati soli. Mentre altre città italiane hanno trasformato il titolo in volano di sviluppo, Agrigento è rimasta impantanata, vittima di una politica miope e autocelebrativa.
La responsabilità non può che ricadere su chi aveva il dovere di guidare questo processo: un assessore alla Cultura che ha preferito il basso profilo al protagonismo progettuale, lasciando dietro di sé il nulla.
Agrigento meritava una regia forte, una squadra di professionisti, un calendario ambizioso: ha avuto solo immobilismo e occasioni perdute. E quando la cultura diventa retorica invece che azione, il prezzo lo paga sempre la città e la sua comunità.
E’ da tempo che accuso questa inutile città, con i così detti responsabili culturali, inetti, ignoranti, serpi, tanto per onorarli incapaci di programmare e di rendere questa città non una cloaca ma degn a delle migliori tradizioni pirandelliane. Ma troppi ominicchi hanno il potere ed il disastro è conclamato.
Un’altro “bravo” politico che ha lavorato in silenzio…per poi dimenticarsi cosa doveva fare🤮