“Halycon” e “Assedio” a Licata in requisitoria
La Procura invoca quattro condanne e quattro assoluzioni nell’ambito delle inchieste “Halycon” e “Assedio” ruotanti su Licata. I dettagli.
Ad Agrigento al palazzo di giustizia ha arringato il pubblico ministero, Claudio Camilleri. Ha invocato al Tribunale quattro condanne e quattro assoluzioni nell’ambito delle inchieste “Halycon” e “Assedio”, gravanti su Licata e ruotanti intorno a presunti rapporti e affari tra mafia, politica e massoneria deviata. Nel dettaglio la Direzione distrettuale antimafia palermitana ha proposto ai giudici della prima sezione penale del Tribunale agrigentino, presieduta da Alfonso Malato, 12 anni di carcere ciascuno per tre imputati: Vincenzo Bellavia, 40 anni, tacciato di associazione mafiosa come “cassiere” della famiglia di Licata e tra i fedelissimi del capo clan, Angelo Occhipinti. E poi per i fratelli Gabriele Spiteri, 51 anni, e Vincenzo Spiteri, 57 anni, anche loro presunti accoliti di Occhipinti come esattori, incaricati di riscuotere il denaro frutto di malandrinerie. E poi 4 anni di reclusione a carico di Antonino Cusumano, 48 anni, ristoratore, al quale si contesta il favoreggiamento aggravato perché nel suo locale si sarebbero svolti summit del clan Occhipinti. Poi assoluzione per Angelo Bellavia, 70 anni, presunto affiliato, Antonino Massaro, 66 anni, elettrauto, presunto favoreggiatore perché avrebbe rimosso delle microspie nell’automobile di un affiliato, poi Salvatore Patriarca, 47 anni, imprenditore di Ragusa, titolare dell’appalto per le demolizioni degli immobili abusivi a Licata e che avrebbe subito pressioni mafiose per l’esecuzione dei lavori, e poi infine, Alberto Riccobene, 58 anni, palmese, presunto favoreggiatore perché avrebbe negato di avere subito un’estorsione per la vendita di un ciclomotore. Prossima udienza il 6 ottobre per le arringhe difensive. Nell’ambito della stessa inchiesta sono stati già condannati il funzionario regionale Lucio Lutri, iscritto a una loggia massonica, e l’ex consigliere comunale di Licata, Giuseppe Scozzari.
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