Galvagno non si dimette e spiega il perché
Il presidente dell’Assemblea Regionale, Gaetano Galvagno, indagato per corruzione, è intervenuto a Sala d’Ercole. I dettagli.
Il presidente dell’Assemblea Regionale, Gaetano Galvagno, è intervenuto a Sala d’Ercole.A fronte delle ipotesi di reato che gli sono contestate dalla Procura di Palermo, lui, Galvagno, non ha rassegnato le dimissioni, invocate da una parte dell’opposizione, e ha spiegato perché: “Perché questa Assemblea non è un tribunale e questa seduta non è un processo. Io ho grande rispetto del Parlamento e ho letto moltissime dichiarazioni: non credo di essere una persona attaccata alla poltrona, e prendo atto che c’è chi mi chiede di fare un passo indietro e chi due passi in avanti. Non credo possa esserci rispetto di una istituzione senza rispetto della Costituzione”. Gaetano Galvagno, 40 anni, di Paternò, targa Fratelli d’Italia, è indagato per corruzione. Avrebbe dirottato dei fondi su due imprenditori in cambio di alcune utilità e, nello specifico, incarichi per i suoi collaboratori. Lui, già interrogato dal procuratore Maurizio De Lucia, nega qualsiasi accordo corruttivo. E in aula ha aggiunto: “Se domani decidessi di dare seguito a questa richiesta di dimissioni finirei per affermare un principio a mio parere abbastanza discutibile: che un messaggio veicolato su canali digitali possa avere più peso della Costituzione. Rispetto il pensiero di tutti ma sottolineo che parliamo di un’indagine non conclusa e che eventualmente dovrà passare da tre casi di giudizio. In assenza di elementi conclusivi sull’indagine ho ritenuto in un primo momento che un mio intervento in aula potesse essere distorsivo del sistema. Non voglio sentirmi e non mi sento differente dagli altri. Dai giornali apprendo ciò che non è neanche nelle mie disponibilità di indagato: ho appreso che la stampa, che fa il suo lavoro, ha più informazioni di me, e che anche altri sono in possesso di atti che io non ho e che circolano liberamente”.
teleacraas angelo ruoppolo