“Appalti e mazzette”, denaro in bilico
L’inchiesta della Procura di Agrigento “Appalti e mazzette”: ricorsi accolti o rigettati dal Tribunale del Riesame sui sequestri di denaro.
Il Tribunale del Riesame, presieduto dal giudice Wilma Mazzara, ha accolto il ricorso firmato dall’avvocato Diego Giarratana. E ha dissequestrato 50.000 euro in contanti restituendoli all’ingegnere Vittorio Giarratana, di Canicattì, ex dirigente del Comune di Ravanusa già a capo dell’Ufficio tecnico comunale di Valguarnera Caropepe, in provincia di Enna. I soldi sono stati trovati a casa sua, nella cassaforte, tra le perquisizioni disposte nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Agrigento “Appalti e mazzette”. L’avvocato Giarratana ha eccepito la mancanza di prove sulla provenienza illecita del denaro. L’ingegnere Giarratana è indagato, nella qualità di progettista del Comune di Ravanusa, di avere favorito l’aggiudicazione illegittima di un appalto, per un importo superiore ai 20 milioni di euro, a una impresa di Catania, che non avrebbe avuto i requisiti per costruire un centro di compostaggio. Nel frattempo lo stesso Tribunale del Riesame ha rigettato gli altri ricorsi per il dissequestro di altro denaro sequestrato lo scorso 15 maggio dalla Squadra Mobile di Agrigento in occasione della notifica delle misure cautelari. Complessivamente si tratta di 253.100 euro ritenuti prezzo della corruzione. Nel dettaglio: 7.900 euro all’imprenditore di Favara, Diego “Dino” Caramazza, 35.000 euro alla sorella di lui, Federica Caramazza, 188.800 euro alla madre di loro due, Carmela Moscato, poi 3.900 euro all’ex consigliere provinciale, Luigi Sutera Sardo, di Favara, e 17.500 euro all’ex capo dell’Ufficio tecnico comunale di Licata, Sebastiano Alesci. Sono impegnati nell’assistenza legale gli avvocati Giuseppe Barba, Maria Alba Nicotra e Vincenzo Alesci.
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