Bombe ‘92: stop all’archiviazione sui mandanti
Il Gip di Caltanissetta, Graziella Luparello, stoppa l’archiviazione sui presunti mandanti esterni alle stragi del ‘92. Il perché del provvedimento.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltanissetta, Graziella Luparello, ha accolto l’istanza dell’avvocato Fabio Repici, che assiste il fratello di Paolo Borsellino, Salvatore, presentata per interrompere la camera di consiglio sull’archiviazione avanzata dalla Procura di Caltanissetta dell’inchiesta sui cosiddetti “mandanti occulti” della strage di Via D’Amelio. Il motivo dell’interruzione è l’acquisizione di nuovi documenti prodotti dall’avvocato Repici sugli ultimi giorni di Paolo Borsellino. Nello specifico si tratta di un verbale relativo a una riunione a Palermo il 15 giugno 1992 a cui parteciparono l’allora procuratore capo, Pietro Giammanco, gli aggiunti Vittorio Aliquò e lo stesso Borsellino, e il sostituto Vittorio Teresi. E poi il pubblico ministero di Caltanissetta, Pietro Vaccara, all’epoca impegnato nelle indagini sulla strage di Capaci. Dal verbale trovato da Repici emerge che i magistrati durante la riunione si scambiarono informazioni sulla strage contro Giovanni Falcone, avvenuta poche settimane prima, e sulle intercettazioni telefoniche e ambientali disposte nei confronti del confidente e poi collaboratore della giustizia, Alberto Lo Cicero, che fu il primo a raccontare della presenza in Sicilia di Stefano Delle Chiaie nei giorni a ridosso dell’attentato di Capaci. Si tratterebbe di una presenza che dimostrerebbe il ruolo anche della destra eversiva nelle stragi. Ed ancora dal verbale emerge altrettanto l’interesse di Borsellino alle dichiarazioni di Lo Cicero. E l’avvocato Repici nella sua memoria difensiva indirizzata al giudice Luparello tra l’altro scrive: “Tale verbale risulta sconosciuto a tutte le precedenti sentenze sulla strage di via D’Amelio. E’ davvero incredibile: esiste prova documentale che Paolo Borsellino fosse intervenuto in modo perentorio sull’avvio della collaborazione con la giustizia di Alberto Lo Cicero, imponendo addirittura che il dichiarante avrebbe dovuto riferire nella prima fase esclusivamente alla Procura della Repubblica di Palermo. Ecco perché fino alla mattina del 19 luglio 1992 Paolo Borsellino rimase in attesa della delega del Procuratore Giammanco a occuparsi degli affari criminali della città di Palermo, che sarebbe stata necessaria per la raccolta da parte sua delle dichiarazioni di Alberto Lo Cicero”. Ebbene, per il giudice Graziella Luparello l’istanza dell’avvocato Repici è meritevole di accoglimento. Quindi ha fissato una nuova udienza per dopo l’estate, il 22 settembre.
teleacras angelo ruoppolo