Favara, il perché dell’omicidio Simone
Il giudice Giuseppa Zampino ha depositato le motivazioni della sentenza di condanna del favarese Stefano Nobile, imputato di avere ucciso Francesco Simone.
Lo scorso 10 giugno il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, a conclusione del giudizio abbreviato ha condannato a 16 e 8 mesi di carcere Stefano Nobile, 59 anni, di Favara, arrestato dai Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento il 19 maggio del 2024 perché ritenuto responsabile dell’omicidio del commerciante di automobili Francesco Simone, 69 anni, di Favara, ucciso da cinque colpi di pistola Smith & Wesson calibro 32, non ancora rinvenuta, in contrada Poggio Muto il 7 dicembre del 2023, tra le ore 9 e le 10, innanzi alla sua abitazione in campagna. Adesso la dottoressa Zampino ha depositato le motivazioni della sentenza. Spiega che il movente del delitto “è stato uno scontro sulla titolarità di una stradina di accesso al fondo agricolo in contrada Poggio Muto dove vi sono i terreni di Nobile e Simone”. Nobile ha ammesso alcune tensioni per la gestione del cancello e del passaggio lungo la stradina. Poi il giudice Zampino descrive il quadro indiziario grave, preciso e concordante a carico dell’imputato. E scrive: “Proprietà dell’automobile Ford Focus grigia tracciata con Gps. Forbice da potatura simile a quella rinvenuta sul luogo, da lui riconosciuta. Presenza sul posto prima, durante e dopo l’omicidio. Fuga immediata dal luogo del delitto (come da immagini e Gps). Successivo tentativo di lavaggio dell’auto (ore 13:40 a Messina). Incongruenze sull’uso del telefono: affermando di averlo smarrito, ma risultando usato dopo l’omicidio. Dvr di video-sorveglianza rimosso dalla sua casa rurale, poi ritrovato e sbloccato con l’intervento tecnico perché Nobile non ha fornito la password. Stub sull’auto eseguito a Messina. Immagini video-sorveglianza che documentano movimenti dell’indagato in zona e cronologia compatibile con il tempo in cui il delitto si è consumato. L’analisi telefonica ha restituito contatti sospetti tra lui e persone legate alla famiglia. Nobile ha custodito nella propria auto un documento relativo alla proprietà della strada”.
teleacras angelo ruoppolo