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“Strage Monreale”, l’audio su Tik Tok, l’interrogatorio di Calvaruso

La strage di Monreale, interrogato Calvaruso: “Chiedo scusa, mi sono difeso”. Un audio su Tik Tok racconta quanto accaduto.

Salvatore Calvaruso

La strage di Monreale: il reo confesso del triplice omicidio, Salvatore Calvaruso, 19 anni, di Palermo, è stato interrogato in occasione dell’udienza di convalida dell’arresto. Ha ammesso di avere sparato dopo la rissa, si è scusato con le famiglie delle vittime, ha precisato di essere stato aggredito con caschi e bottiglie da altri ragazzi che lo hanno rimproverato di guidare in modo spericolato, di essere stato buttato giù dalla moto, di avere tentato di scappare ma di essere stato raggiunto e colpito, e quindi di avere sparato con la pistola per difesa. Il suo difensore, l’avvocato Corrado Sinatra, riferisce: “E’ stata una udienza drammatica interrotta più volte. Il ragazzo ha pianto ed è distrutto. Sa benissimo cosa ha fatto. E’ incensurato, ha un lavoro e la sera della rissa prima di andare a Monreale aveva lavorato come tutti i giorni”. Dopo l’ammissione di colpa, Calvaruso, residente allo Zen, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nessun accenno ai quattro amici con lui la notte della sparatoria, né sul secondo sparatore delle complessive venti pistolettate. Nel frattempo dalle autopsie su Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni, è emerso che Turdo è stato ucciso da due colpi di pistola all’addome e al torace, e Pirozzo da un solo colpo di pistola entrato dal collo e fuoriuscito dal viso. E ancora nel frattempo, agli atti dell’inchiesta vi è un audio di un giovane, ancora non identificato, che su Tik Tok parla con un amico e gli racconta la strage di Monreale: “Salvatore Calvaruso guida un motorino a velocità, taglia la strada a Salvatore Turdo e rischia di investirlo. Turdo lo rimprovera: “Attento che ci sono anche i bambini”. Calvaruso scende dallo scooter e gli risponde: “Tu chi minchia sei”. Scoppia la rissa: i monrealesi colpiscono con i caschi i palermitani, che le prendono di santa ragione. Sono con i volti insanguinati. Alla fine i palermitani tornano e prendono i ‘ferri’, e iniziano a sparare”.

teleacras angelo ruoppolo

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