UNA “STRAFEXESPEDITION” AUSTRIACA TRA MUSICA, BUON CIBO E RUMORI CONTEMPORANEI
“La cultura dell’ascolto e del buon cibo: una serata con cena gratis per 300 agrigentini. Ieri sera si è consumato, fortunatamente l’ultimo, uno scempio e sperpero di soldi pubblici legato al progetto “La cultura dell’ascolto” inserito tra gli eventi in corso per Agrigento Capitale 2025. Dopo il fallimento di presenze al Teatro Pirandello per la prima del concerto di musica sperimentale eseguito dal Klangforum di Vienna con inizialmente appena 300 spettatori, (assenti sindaco, assessori e consiglieri e membri della Fondazione Pirandello) , a metà esibizione ridotti a 190 e a conclusione con soli 89 presenti, sono seguite giorno 1 maggio dalle 15,30 sino alle 21,00 le esibizioni nel centro storico di Agrigento. Anche in questo caso le presenze di spettatori si contavano sulle dite delle mani (non oltre) e non perché i musicisti non fossero di talento, anzi, ma perché la tipologia di musica eseguita, così detta sperimentale non è certamente per tutti e necessita di un pubblico che conosce, gradisce e apprezza, queste particolarissime composizioni per nulla di facile approccio.
Sabato sera 3 maggio presso il teatro dell’Efebo è andata in scena l’ultima performance con diverse esecuzioni.
Va da se che tuttavia è necessario fare un’analisi su come si è svolta la serata perché se le esibizioni precedenti, pur nella difficoltà da parte del pubblico di comprenderle potevano avere un senso, non si comprende il perché nel concerto all’Efebo sia stato inserito tra un’esibizione e l’altra del programma, un banchetto di tipo nuziale offerto al pubblico presente composto da circa 300 persone per lo più impiegati dell’ex Provincia, del Parco Archeologico e con la presenza questa volta del Sindaco. Conoscendo la preparazione musicale degli agrigentini che certamente è ben lontana da esperienze concertistiche di musica sperimentale, viene da pensare che tanti erano presenti per le prelibatezze culinarie e gli ottimi vini offerti in abbondanza, piuttosto che per il concerto in se. Ma balena anche un’altra importante considerazione: sulla programmazione di questo evento non è stata attuata alcuna campagna promo-pubblicitaria, cosi come del resto per tutto ciò che sino ad oggi rientra nei programmi di Capitale della Cultura evidenziando purtroppo un disastroso deficit su quell’elemento che dovrebbe essere curato con estrema professionalità e che ha un preciso nome “comunicazione e marketing”. Ad Agrigento non esistono notizie e informazioni aggiornate su eventi e programmi, possibilmente con ausili tecnologici come video maxi schermi pubblicitari aggiornati h24, o più semplici manifesti 6X3 con un elenco dettagliato di luoghi giorni e ora degli eventi, o ancora col sito internet di Agrigento Capitale della Cultura che seppure gestito da una società di Milano e costato non poco risulta in ritardo nella pubblicazione delle comunicazioni.
Ma tornando all’evento di sabato sera, saltava all’occhio che come detto il pubblico presente era agrigentino. Turisti ? Meno di una decina. Ecco allora che si è consumato un doppio sperpero di denaro pubblico. Quelle prelibatezze tipiche della nostra enogastronomia dovevano essere servite e presentate a turisti e visitatori della nostra città, dando loro la possibilità di apprezzare la bontà dei prodotti della cucina siciliana. Invece si è offerta una lauta cena a quegli agrigentini di ex Provincia e Parco che dopo l’ascolto di brani musicali sperimentali in verità abbastanza lagnosi, si rinfrancavano lo spirito e il palato tra vini e cibarie Allora viene voglia di chiedere a qualcuno e in particolare a chi ha elaborato questo programma, che spiegasse perché questo ulteriore inutile fantasioso spreco di denaro.
Sarebbe stato logico e sicuramente più intelligente che coloro i quali avevano approvato questa manifestazione in ambito di Agrigento 2025 (Albergoni, CdA della Fondazione, Presidente Cucinotta) avessero approfondito la conoscenza del territorio dove si è svolto l’evento “Cultura dell’Ascolto” costato ben 238.000 €uro e per di più con scarsissime presenze di pubblico (tranne che per la cena offerta). Perché di fatto, senza nulla togliere alla bravura di musicisti e compositori è come se si fosse accompagnato uno studente di scuola media ad assistere ad una lezione universitaria di alta finanza. Qualcuno potrebbe obiettare affermando che questo evento è servito anche a far crescere musicalmente il territorio. Beh, si sa che ogni giudizio sull’arte è opinabile, però 238.000 €uro dilapidati per appena qualche centinaio di spettatori e offrire una lauta cena seppure ottima agli agrigentini, bisogna riconoscere che è abbastanza disdicevole ed è anche offensivo per quei bravi musicisti e operatori culturali locali esclusi da ogni evento di Capitale della Cultura. Ecco che allora leggendo sugli altri eventi realizzati e quelli in programmazione per Agrigento Capitale finanziati con cifre che fanno riflettere molto, il lettore è indotto a porsi alcune specifiche domande: ovvero se quelle esose spese previste con numeri di non poco conto siano dotate di una congruità reale o fittizia.
