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Arrestati due presunti terroristi islamici

Inneggiavano alla jihad e al martirio religioso con l’uso della violenza: la Polizia ha arrestato due bengalesi. L’inchiesta coordinata dalla Procura di Palermo.

La Polizia ha arrestato due immigrati dal Bangladesh, uno di 21 anni residente a Palermo e l’altro di 18 anni residente a Castelvetrano in provincia di Trapani. Sui social hanno inneggiato alla jihad, ovvero alla guerra santa contro gli infedeli. Si sono professati pronti a morire. E hanno svolto proselitismo, ovvero opera di conversione. La Procura di Palermo ha firmato l’ordine di arresto, condiviso dal Tribunale. Nel capo d’imputazione si legge: “Apologia di delitti aggravata dalla finalità di terrorismo commessa attraverso una molteplicità di condotte, volte a propagandare ed esaltare la jihad ed il martirio religioso”. Le indagini sono state avviate lo scorso marzo a seguito di una informativa dei servizi segreti. I due sono emersi per radicalizzazione, ovvero l’assumere sempre più posizioni estreme, in tal caso di fanatismo religioso, diffondendo messaggi, foto e video di propaganda dello Stato islamico, inneggianti alla jihad, al martirio e all’uso della violenza contro i kuffar, ovvero, tradotto dall’arabo, i miscredenti. Hanno anche postato delle frasi del tipo: “La Sicilia tornerà ad essere l’Emirato islamico”, “La mia morte non è (forse) una sola volta nella mia vita? Perché non dovrebbe essere sigillata dal mio martirio?”, “I miscredenti andrebbero gettati all’inferno e sottoposti ad una severa punizione”. E poi, ancora sui social, storie con soggetti armati con capo e occhi coperti, fucili d’assalto del tipo AK-47, altre frasi sul Califfato, un video di Osama Bin Laden, foto sull’attentato di Hamas ad Israele del 7 ottobre 2023, post sulle vittime palestinesi di Gaza con frasi di disprezzo per Israele e America, minacce di imminente “vendetta per il sangue versato dal popolo di Gaza in nome di Allah”, video di combattenti intenti a compiere esecuzioni di massa. E poi nella cronologia dell’app di intelligenza artificiale ChatGPT sono emerse domande su “dove colpire una persona per paralizzarla?”. Uno dei due si è iscritto ad un canale privato di un noto social con il nick name di Osama Bin Laden, e ha diffuso materiale audio, video e documentale per la formazione e l’addestramento di combattenti jihadisti. I due bengalesi sono ristretti ai domiciliari con braccialetto elettronico. L’arresto è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari.

teleacras angelo ruoppolo

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