Petrotto invita il sindaco di Racalmuto Messana a costituirsi parte civile contro Montante

Lettera aperta al sindaco di Racalmuto, Emilio Messana per invitarlo a costituirsi parte civile nel processo contro Antonello Montante.

Lo scioglimento del comune di Racalmuto per infiltrazioni mafiose è stato deciso da donne ed uomini dello Stato che obbedivano agli ordini dell’ex presidente di Confindustria Sicilia, in carcere da 6 mesi per delle pesantissime accuse. Come risulta dagli atti giudiziari relativi al processo in corso presso il Tribunale di Caltanissetta, denominato ‘Double face’, Antonello Montante era il capo di alcune associazioni a delinquere, finalizzate a far fuori chiunque, denunciava gli affari illeciti dei suoi sodali dentro Confindustria e delle sue donne a lui fedelissime, da lui fatte nominare all’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, assessori regionali e dirigenti di primo piano. Mi riferisco a Mariella Lo Bello ed alla sua segretaria Linda Vancheri, nonché alll’ex commissaria dell’IRSAP, Maria Grazia Brandara. Donne delle Istituzioni che adesso sono tutte quante sotto inchiesta presso varie Procure della Repubblica. Anche tu, caro sig. Sindaco di Racalmuto, ricorderai, eri presente alla cerimonia tenutasi presso la Fondazione Leonardo Sciascia, nell’aprile del 2012, dove si è consumata quell’impostura dello scioglimento per mafia del comune di Racalmuto. Allora uno dei due cerimonieri che fecero gli onori di casa al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, in quella così come a in altre occasioni, e che presenziò a quella tragicomica pagliacciata fu il giornalista Felice Cavallaro, poi proposto dal Montante come candidato a sindaco di Racalmuto; e successivamente promosso quale membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Sciascia. L’altro cerimoniere fu il giornalista Gaetano Savatteri, autore, nel 2006, del libro panegirico intitolato ‘La volta di Calò’ in cui celebrava delle inesistenti tradizioni imprenditoriali della famiglia di colui che si è scoperto essere, stando alle accurate indagini condotte dalle Autorità Giudiziare, un impostore ed il capo, come detto, di alcune associazioni a delinquere. Tra l’altro furono proprio i due giornalisti in questione a sollecitare il Montante, che a sua volta contattò la ministra Cancellieri, per fare sciogliere per mafia il comune di Racalmuto. Ciò avveniva dopo che il sottoscritto aveva denunciato i suoi amici di Confindustria, oggi anche loro pesantemente sotto inchiesta, che si occupavano, e si occupano ancora, delle illegali gestioni di acqua e rifiuti. Tutto ciò si evince da diversi servizi giornalistici risalenti ad aprile del 2012, mese ed anno in cui fu sciolto il Comune dello scrittore Leonardo Sciascia. Peraltro, sempre i due giornalisti che si adoperarono per coronare con successo quello che era un triste e tragico disegno preordinato, adesso sono tirati in ballo anche loro nelle inchieste nissene. Non solo in quella denominata ‘Double face’ ma anche in quelle, tuttora in corso, che riguardano i finanziamenti di EXPO 2015 e non solo. Si tratta di soldi pubblici presumibilmente da loro ricevuti ed elargiti allegramente dal Montante, dall’ex assessore regionale, Mariella Lo Bello e da Crocetta. Soggetti che attualmente sono tutti quanti al centro di una miriade di inchieste giudiziarie.

Già il sottoscritto, che all’epoca di questi misfatti era sindaco di Racalmuto, si è già costituito parte civile contro il Montante e l’associazione a delinquere da lui costituita e composta da funzionari dello Stato infedeli, compresi esponenti delle Forze dell’Ordine e dei servizi segreti deviati, che obbedivano ai suoi ordini e non agivano per conto dello Stato. Risulta dalle indagini e dalle intercettazioni che nel 2016 sono stato spiato e sono stato anche oggetto di pesanti azioni di calunnioso dossieraggio. Presumibilmente, anche tra il 2010 ed il 2012 sono stato bersaglio di azioni delittuose della stessa portata. Come è noto mi riferisco ad una serie di calunniose denunce presentate contro di me, i cui pretestuosi procedimenti penali sono culminati con delle piene assoluzioni. Mi riferisco anche, ovviamente, allo strumentale scioglimento per mafia del Comune di Racalmuto.

Ti chiedo a questo punto, caro sig. Sindaco Emilio Messana, se non ritieni opportuno costituirti parte civile contro questa presunta associazione a delinquere con a capo il Montante. I comuni di Palermo e Caltanissetta, ad esempio, lo hanno già fatto.

In caso contrario gradirei conoscerne il perché.

Tale costituzione potrebbe contribuire, in maniera determinante, a fare giustizia sino in fondo rispetto a quanto di assai inquietante è successo a Racalmuto in quel periodo ‘incriminato’. Solo così si potranno chiarire le modalità attraverso le quali si è consumata la più insopportabile e cocente ingiustizia perpetrata ai danni, non solo del comune, ma anche di tutti quanti i cittadini di Racalmuto.

Sicuro della tua sensibilità istituzionale e fiducioso in tuo fattivo intervento, in attesa di una tua solerte risposta, ti porgo i miei più cordiali saluti.

Salvatore Petrotto, ex sindaco di Racalmuto