Emanuela Orlandi e il giallo dello ossa nella Nunziatura vaticana, da lunedì gli accertamenti

Emanuela Orlandi e Mirella Gregori o nessuna delle due? Potrebbero appartenere a due persone differenti le ossa ritrovate in un edificio adiacente  al Palazzo della Nunziatura vaticana. Si stanno eseguendo comparazioni, concentrate in particolare sul cranio e sui denti, per verificare se i resti rinvenuti siano quelli di Emanuela Orlandi o di Mirella Gregori, entrambe scomparse nel 1983. Saranno affidati nei prossimi giorni e dovrebbero iniziare già lunedì prossimo gli accertamenti.

Secondo quanto si appreso le verifiche, seppur complicate, perchè da svolgere su un materiale in parte deteriorato, saranno completamente affidate alla polizia scientifica. Non si dovrebbe fare ricorso dunque a laboratori esterni e centri accademici ma l’intera ricognizione sulle ossa, una parte di scheletro e altri resti, sarebbe affidata ai laboratori scientifici della polizia. Una volta estratto il materiale genetico questo sarà comparato con quello di Emanuela Orlandi, il cui Dna è stato da tempo messo a disposizione della famiglia agli investigatori. Stessa cosa per il Dna di Mirella Gregori che la famiglia forni ai tempi della vicenda di Sant’Apollinare. Oltre alle perizie la Procura di Roma valuterà se ascoltare i testimoni del rinvenimento, ovvero i quattro operai che stavano lavorando al pavimento sotto il quale si trovavano le ossa. I quattro sono stati già sentiti dalla Squadra Mobile, a cui la Procura ha delegato le indagini, e hanno raccontato del rinvenimento durante i lavori di coibentazione del pavimento. La posizione in cui si trovavano le ossa, ovvero sotto il massetto cioè lo strato di materiale edilizio che permette la messa in posa del pavimento, potrebbe far pensare a scheletri non di vecchissima datazione anche se questa risposta si avrà solo dalle perizie. In questo senso le indagini dovranno accertare a quanti e quali lavori di ristrutturazione è stata soggetta la dependance della Nunziatura in questi ultimi decenni e si potrebbe anche tentare di ricostruire e convocare le varie ditte, e anche gli operai, che furono impegnati per poi eventualmente convocarli in Procura. Parallelamente si cercano anche di ricostruire chi ha vissuto nella dependance riservata ai custodi negli ultimi decenni.

DAGLI ARCHIVI DELL’ANSA, la prima notizia sulla scomparsa della ragazza

 L’INGRESSO DELLA SEDE DELLA NUNZIATURA, A ROMA

 

“Non voglio illudermi, voglio restare con i piedi per terra ma in cuor mio spero che quelle ossa siano di Mirella così si potrebbe mettere una parola fine a questa vicenda e io avrei un luogo dove andare a piangere e portare un fiore a mia sorella”. Lo ha detto all’ANSA, Maria Antonietta Gregori, sorella della ragazza scomparsa nel 1983, in relazione al ritrovamento di alcune ossa nella Nunziatura Apostolica. “Gli inquirenti hanno il nostro Dna – aggiunge la donna -. Lo hanno prelevato quando furono fatte verifiche su alcune ossa rinvenute nella basilica di Sant’Apollinare”. La sorella di Mirella Gregori auspica che “su questa vicenda si faccia luce: voglio capire perché si è pensato subito a mia sorella ed Emanuela Orlandi nelle ore successive al ritrovamento“.

La Procura di Roma procede per omicidio. L’autorità giudiziaria italiana ha disposto accertamenti tecnici per cercare di individuare a chi appartengano questi resti. Il lavoro degli inquirenti punta in particolare a verificare se le ossa possano essere compatibili con il Dna di Emanuela Orlandi ma anche di Mirella Gregori, entrambe scomparse a Roma nel 1983, quando erano minorenni.

fonte ansa