Il “sistema” Montante: indagato per corruzione anche Crocetta

L’ex governatore della Sicilia Rosario Crocetta risulta indagato dalla Procura di Caltanissetta per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al finanziamento illecito, nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex presidente di Sicindustria Antonello Montante. Con lui sono indagati anche l’attuale presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro, l’ex presidente dell’Irsap Mariagrazia Brandara e due ex assessori.

Le persone iscritte nel registro degli indagati sono complessivamente una trentina. Secondo la Procura di Caltanissetta “l’associazione a delinquere” si sarebbe fondata su un patto di scambio. Crocetta avrebbe nominato gli assessori Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, vicine a Montante, che avrebbero assicurato finanziamenti alle iniziative del presidente di Sicindustria. Quest’ultimo avrebbe ricambiato finanziando la campagna elettorale 2012 del Megafono (il movimento politico fondato da Crocetta, ndr).

Montante avrebbe pilotato le scelte del governo Crocetta. Significative alcune sue frasi intercettate dalla Mobile, durante un dialogo in auto con Lo Bello e Brandara. “A Crocetta non gli abbiamo mai fatto sbagliare una mossa”. E ancora: “Con le attività produttive si può fare la terza guerra mondiale”. E precisava: “Possiamo”. “L’associazione a delinquere” si sarebbe fondata su un patto di scambio. Crocetta avrebbe nominato le fedelissime di Montante, prontissime a fare avere una pioggia di finanziamenti al presidente di Sicindustria. Montante avrebbe ricambiato finanziando la campagna elettorale 2012 del Megafono con 200 mila euro, e poi “impedendo – recita l’atto d’accusa della procura – che venisse reso pubblico da parte di giornalisti un video dal contenuto scabroso attinente la vita privata di Crocetta”. Indagati per il reato di associazione a delinquere anche quattro imprenditori, che per l’intercessione di Montante avrebbero beneficiato di lavori nel settore dei rifiuti, delle pulizie e allo stabilimento dell’Eni. Sono Giuseppe Catanzaro, Rosario Amarù, Totò Navarra e Carmelo Turco. Un altro indagato è il dirigente regionale Alessandro Ferrara.

Con gli avvisi di garanzia sono partite anche le convocazioni per le audizioni, la procura diretta da Amedeo Bertone vuole approfondire ciò che è emerso nelle intercettazioni. L’inchiesta ipotizza due associazioni a delinquere attorno a Montante: quella finalizzata alla corruzione di esponenti delle forze dell’ordine, per carpire notizie riservate sulle indagini, e quella per corrompere esponenti della politica, con l’obiettivo di razzolare fondi pubblici.

Fava: “Istruttoria della commissione Antimafia” -“La commissione Antimafia non potrà non aprire una riflessione sull’inchiesta che che al di là delle evidenze giudiziarie ci consegna una evidenza politica grave: momenti di decisioni importanti per la Sicilia sono stati sottratti alle sedi istituzionali e affidate a sedi private, parallele e clandestine”. Lo ha affermato il neo presidente della commissione regionale Antimafia, Claudio Fava.

Fonte tp24.it