Cesare Battisti arrestato in Bolivia, arriva in Italia oggi

Arriverà oggi in Italia con un volo partito ieri sera dalla Bolivia l’ex terrorista Cesare Battisti, arrestato due giorni fa dall’Interpol. Sarà preso in consegna dal Gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria e tradotto al carcere di Rebibbia a Roma. Ad attendere il suo arrivo all’aeroporto di Ciampino ci saranno anche Salvini e Bonafede. “Sconterà l’ergastolo”, assicura il ministro della Giustizia.

GiuseppeConte

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È fatta: è appena decollato da Santa Cruz l’aereo diretto a Roma con a bordo

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Gli uomini del Gom, il gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria, d’intesa con le altre forze di polizia, sono pronti a prendere in consegna l’ex terrorista per tradurlo al carcere di Rebibbia di Roma. Ad attendere all’aeroporto di Ciampino l’ex terrorista mai pentito dei ‘Proletari armati per il comunismo’, ci sarà il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

“Sono orgoglioso e commosso”, afferma il ministro dell’Interno Matteo Salvini che sarà anche lui in aeroporto.

Battisti è stato arrestato alle 17 di sabato (le 22 in Italia). Battisti camminava in una strada di Santa Cruz de La Sierra, nell’entroterra boliviano. Non ha tentato la fuga, agli agenti ha risposto in portoghese, poi è stato portato in caserma. La svolta da intercettazioni nelle indagini coordinate dalla procura generale di Milano.

E il deputato federale e figlio del presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, ha voluto subito mandare un messaggio al ministro dell’Interno: “Matteo Salvini, il ‘piccolo regalo’ sta arrivando“, ha scritto Eduardo Bolsonaro su Twitter.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: ‘Finalmente giustizia per le famiglie, un risultato atteso da 40 anni’ .

Battisti è stato fermato in strada, non ha tentato la fuga

L’ambasciatore italiano in Brasile, Antonio Bernardini, ha celebrato la cattura: “E’ stato preso! La democrazia è più forte del terrorismo”.

Ecco il video prima della cattura, passeggia in strada

 

Video incorporato

Polizia di Stato

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🎥 ripreso poco prima della cattura
Team di poliziotti e Milano con collaborazione intelligence italiana lo hanno pedinato fino all’arresto da parte dela polizia boliviana @INTERPOL_HQ

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Chi e’ Cesare Battisti e cosa ha fatto – VIDEOGRAFICA

La squadra speciale dell’Interpol aveva indirizzato le ricerche intorno a Santa Cruz poco prima di Natale. Infine è stata circoscritta la zona nella quale Battisti si era nascosto, sono stati quindi compiuti appostamenti in almeno tre-quattro aree differenti, finché l’ex terrorista è stato accerchiato e bloccato con il supporto della polizia boliviana.

Battisti aveva fatto perdere le tracce di sé dopo la decisione del magistrato del Supremo Tribunale Federale (Stf) brasiliano Luis Fux che il 13 dicembre ne aveva ordinato l’arresto per “pericolo di fuga” in vista di una possibile estradizione in Italia, concessa nei giorni seguenti dal presidente uscente Michel Temer prima dell’insediamento di Jair Bolsonaro il primo gennaio 2019.

Era stato proprio Bolsonaro ad imprimere un deciso cambio di passo alla vicenda, esprimendosi prima ancora di essere eletto a favore della riconsegna all’Italia di Battisti e rovesciando così la decisione dell’allora presidente Lula da Silva di concedere asilo politico all’ex terrorista condannato all’ergastolo in Italia per quattro omicidi. “Congratulazioni ai responsabili della cattura del terrorista Cesare Battisti! Finalmente giustizia sarà fatta per l’assassino italiano e compagno di ideali di uno dei governi più corrotti che siano mai esistiti al mondo (PT)”: ha twittato il presidente Bolsonaro attaccando il governo Lula.

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Polizia di Stato

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team di poliziotti italiani con polizia boliviana ha individuato e catturato
Fondamentale l’attività dei poliziotti Antiterrorismo italiano e del Servizio Cooperazione Internazionale Polizia

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I COMMENTI E LE REAZIONI –

Cesare Battisti è un “delinquente che non merita una comoda vita in spiaggia ma di finire i suoi giorni in galera”, ha affermato il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini postando sui social una foto di Battisti sovrastata dalla scritta “la pacchia è finita”. “Ringrazio per il grande lavoro le Forze dell’Ordine italiane e straniere – afferma Salvini – la Polizia, l’Interpol, l’Aise e tutti coloro che hanno lavorato per la cattura di Cesare Battisti”. Il grazie del ministro è anche per il presidente brasiliano Jair Bolsonaro e al nuovo governo brasiliano “per il mutato clima politico che, insieme a un positivo scenario internazionale dove l’Italia è tornata protagonista, hanno permesso questo successo atteso da anni, grazie alle autorità boliviane e alla collaborazione di altri paesi amici”.

“E’ finita la lunghissima fuga di Cesare Battisti. Il mio pensiero va ai familiari delle sue vittime: Antonio Santoro, Pierluigi Torregiani, Lino Sabbadin, Andrea Campagna. A loro posso dire che, finalmente, giustizia è fatta!”. Così in un lungo post su Facebook il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede affermando che “ora Cesare Battisti sarà riconsegnato all’Italia”. “La tensione delle ultime ore e il dovuto riserbo – aggiunge – possono lasciare spazio alla soddisfazione per aver raggiunto un risultato atteso 25 anni”.

Soddisfatti anche i parenti delle vittime di Battisti. “È fatta, credo sia la volta buona”, ha commentato Alberto Torregiani, figlio del gioielliere ucciso nel 1979 dai Pac in una sparatoria in cui lui stesso rimase ferito e perse l’uso delle gambe. Più scettico Maurizio Campagna, fratello di Andrea, l’agente ucciso da Cesare Battisti il 19 aprile 1979 a Milano. “Sono contento – ha detto – però la Bolivia credo sia uno di quei paesi che non concede estradizione, quindi adesso vorrei capire se ricomincia la tiritera del 2004 con la Francia, speriamo questa volta venga estradato”. Per Adriano Sabbadin, figlio di Lino ucciso da Cesare Battisti a Santa Maria di Sala (Venezia) il 16 febbraio del 1979, “è un momento di soddisfazione dopo 40 anni di attesa, speriamo che sia la volta buona e che Battisti finalmente sconti la pena che merita. Di perdono non se ne parla”.

Le indagini dell’intelligence e dell’antiterrorismo intanto vanno avanti, in particolare sulla “rete di protezione” che lo ha aiutato nella fuga. La polizia ha diffuso un video nel quale si vede l’ex terrorista mentre cammina tranquillo, occhiali da sole e pizzetto, poco prima di essere arrestato. I legali brasiliani dell’ex terrorista, infine, si chiamano fuori: “E’ in Bolivia, non possiamo agire”, hanno detto all’ANSA. “Ci auguriamo comunque che i diritti fondamentali del nostro cliente siano tutelati”.

 

ansa