Il ministero dell’Interno è stato citato quale responsabile civile, nell’ambito del processo che si celebra a Caltanissetta, con il rito ordinario, nei confronti di alcuni rappresentanti delle istituzioni coinvolti nel caso Montante. Fra gli imputati, l’ex presidente del Senato Renato Schifani, il tributarista Angelo Cuva e l’ex direttore dell’Aisi Arturo Esposito. La citazione è stata chiesta da alcune delle parti civili, i giornalisti Gianpiero Casagni, Enzo Basso e Graziella Lombardo, nonchè dall’imprenditore Pietro Di Vincenzo. La prossima udienza del processo è stata fissata per il 25 marzo.
Intanto, il tribunale presieduto dal giudice Francesco D’Arrigo ha respinto le eccezioni di incompetenza territoriale sollevate dalle difese e ha ribadito che il processo resterà a a Caltanissetta, così come il rito abbreviato che vede imputato Antonello Montante. Lo scorso 19 febbraio si era pronunciata la Cassazione.
Il giudice ha anche respinto la richiesta di trasferire il processo a Catania perchè i nomi di dieci magistrati in servizio a Caltanissetta (alcuni nel frattempo sono stati trasferiti) erano contenuti in un dossier sequestrato dalla squadra mobile nella villa di Montante. La procura nissena trasmise gli atti a Catania, un fascicolo senza indagati, nè ipotesi di reato, “al fine di verificare eventuali illeciti penali”, e inviò una nota al procuratore generale per l’ulteriore inoltro al Csm sugli aspetti disciplinari. Entrambe le inchieste vennero archiviate. Gli imputati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, alla rivelazione di notizie coperte dal segreto d’ufficio, al favoreggiamento.