Le intercettazioni tra Cascio e Lo Sciuto e la talpa misteriosa a Roma

“Quello mi viene a dire il discorso”. Ecco l’intercettazione che accusa l’ex deputato Cascio

l’ex deputato Lo Sciuto si vantava di conoscere Messina Denaro. L’intercettazione choc: “Ci volevamo bene”

Ad inguaiare l’ex deputato di Ncd per favoreggiamento le parole del principale indagato, che in macchina si sfogava con un collaboratore

L’inchiesta sulla superloggia scoperta dai carabinieri e dalla procura di Trapani. “Sono in commissione antimafia, appena arrivano lettere anonime sulla massoneria le strappo”. L’incontro con il cugino del superlatitante

Quello mi viene a dire il discorso dopo due mesi e mezzo”, sussurrava in auto. Era il settembre 2016, l’onorevole Giovanni Lo Sciuto era arrabbiato per il “discorso” che gli avevano soffiato. Il “discorso”, ovvero l’indagine in corso su di lui. Secondo i carabinieri e la procura di Trapani, la talpa istituzionale è Francesco Cascio, all’epoca pure lui deputato regionale dell’Ncd. Gli inquirenti non hanno dubbi. Bisogna leggere il seguito dell’intercettazione per capire: “Ma a lui gliel’ha detto Angelino?”, diceva l’interlocutore di Lo Sciuto, quel giorno, Isidoro Calcara, suo collaboratore. E Lo Sciuto rispondeva: “No, gliel’ha detto quello, Giovannantonio”. Annotano i carabinieri: Giovannantonio Macchiarola. Ovvero, il segretario dell’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano.

L’indagine dice che la fuga di notizia sarebbe avvenuta il 15 settembre. Quel giorno, Lo Sciuto era stato all’Assemblea regionale dalle 12,51 alle 16,50. Alle 14,16 si era sentito telefonicamente con Cascio. “Ehi, Ciccio, ma tu sei nella tua stanza?”, aveva detto Lo Sciuto. “E no, sono davanti la mia stanza”, aveva risposto Cascio. E Lo Sciuto: “Aspetta un attimo che sto venendo”. Uscendo da Palazzo dei Normanni, lo sfogo in auto, ancora una volta con Isidoro Calcara.

Fonte : Repubblica