Il Governo Musumeci va sotto sulla legge che regola gli organi di governo comunali

Sicilia, l’Ars boccia le quote rosa nelle giunte comunali

Su proposta dei 5Stelle è stato soppresso col voto segreto l’articolo 1 della legge presentata dal governo: prevedeva il 40 per cento di donne negli esecutivi. Miccichè: “Una brutta pagina”. Fava: “Affossata una norma di civiltà”

Subito sotto al pronti-via. Il governo va in minoranza sulla legge che modifica le composizioni delle giunte comunali, attualmente in discussione all’Ars: il Parlamento regionale, alla prima occasione, ha infatti soppresso con un voto segreto l’articolo 1 della legge, quello che introduce la necessità di indicare un 40 per cento di assessori per ciascun genere e l’incompatibilità fra consiglieri comunali e assessori. L’emendamento approvato dall’Assemblea regionale era stato presentato dal Movimento 5Stelle. Subito dopo la votazione, che si è conclusa con 26 sì e 16 no, la seduta è stata sospesa per qualche minuto, poi si è proceduto con l’approvazione del resto degli articoli.

La legge – che dunque adesso è stata approvata, pur senza le quote rosa – era stata proposta dalla giunta. Fra le altre misure, la norma prevede che le giunte comunali possano essere composte da un massimo di 11 assessori nel caso di Palermo (al momento sono 8), di 10 per i Comuni con più di 250mila e meno di 500mila abitanti e così via. I Comuni devono adeguarsi entro 60 giorni. Fra le altre misure, la legge agevola le tornate elettorali nei centri con meno di 15mila abitanti e un solo candidato sindaco: finora era necessario la partecipazione al voto del 50 per cento dei residenti, mentre da adesso si eliminano dal quorum gli elettori iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero. Nei piccoli Comuni siciliani, infatti, capita spesso che le amministrative vengano rese impossibili dall’esiguo numero di candidati.

Il Governo Musumeci va sotto sulla legge che regola gli organi di governo comunali