Il caso della magistrato Maria Fascetto Sivillo, in servizio al Tribunale di Catania

Nel caso della magistrato Maria Fascetto Sivillo, la 62enne professionista etnea in servizio al Tribunale di Catania, non vi è solo la sua denuncia verso il guardasigilli del Governo Conte Alfonso Bonafede.

Scrive Salvatore Guerino (responsabile dell’Associazione siciliana contribuenti): “è eclatante, il fatto che la stessa Fascetto per motivi effettivamente incomprensibili sia stata trasferita dalla Sezione immobiliare (dove molte aziende e famiglie sono passate attraverso il suo occhio del ciclone restando distrutte dalla sua azione) alla Quinta, ma sempre all’interno dello stesso Palazzo di Giustizia. Adesso arriva la vicenda, dopo quella incresciosa del plico con carta igienica inviato alla giudice, quello in cui lei denuncia addirittura ai carabinieri il ministro della Giustizia Bonafede. Ma perché, questa denuncia diciamo così forse avventata fatta all’Arma, nei confronti di un esponente dell’esecutivo nazionale?”.

“La querela presentata ai militari, contiene argomenti talmente pesanti che dovevano restare riservati soprattutto se espressi nei confronti di un ministro della Repubblica come il ministro della Giustizia. Va condannato immediatamente come diffamazione e come divulgazione di notizie riservate La fuoriuscita del contenuto dell’esposto, fatto dalla Sivillo alla Benemerita, in quanto Così usata rientrerebbe nella fattispecie della estorsione e della diffamazione sempre che ci sia qualche magistrato che voglia intraprendere una azione a tutela di un ministro della Repubblica”.

Conclude Guerino: “per continuare sull’argomento noi dell’Associazione siciliana contribuenti abbiamo alla nostra attenzione, una situazione relativa ad un nostro socio (e non) che seguiamo ed assistiamo, il signor Alessio Ossino a fronte di un debito iniziale di circa € 30.000,00 si è visto lievitare la somma fino ad arrivare (con una serie di perizie invere, interessi usurari e anatocismo completo), a a € 840.000,00. Tutto, ha condotto all’avvenuta espropriazione dell’appartamento (della famiglia Ossino) del valore di € 400.000,00 che sappiamo con certezza essere stato ceduto al commercialista personale della Fascetto Sivillo la medesima che ha instato contro il titolare del dicastero di Grazia e Giustizia a Roma. La procedura di ewsecuzione immobiliare, del nostro associato era di pertinenza della signora Sivillo”.

E Alessio Ossino, che è un affermato cantante molto conosciuto alle falde dell’Etnasottolinea: “è da diversi anni che lotto, molte volte sono giunto in ospedale (per la mia salute) da quando quel giorno gennaio del 2013 ci anno tolto l’immobile. La mia vita da allora, è finita totalmente tra lotte e sofferenze, non avendo compreso come sia stato alienato in nostro danno, senza titolo e senza fascicolo e con un debito di 34 mila euro prescritto. E’ difficile comprendere, come mai la cifrà sia lievitata raggiungendo gli 840 mila euro. Io…, unitamente ai mie familiari chiedo sia fatta Giustizia e posto rimedio alla nostra tragedia”.

Fonte Messina Magazine