Musumeci, Orlando e adesso anche Gianfranco Miccichè: ma una bella lezione no, presidente Conte?

Con questo Mattinale ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, persona stimabile, pacata e corretta. E’ tempo, presidente Conte, di dare una bella lezione di stile all’attuale Governo regionale di Nello Musumeci, al presidente del Parlamento siciliano, Gianfranco Miccichè, e al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Ecco la nostra modesta proposta

Ieri abbiamo dato notizia dell’ennesima caduta di stile della vecchia politica siciliana. Il protagonista è stato il presidente del Parlamento della nostra sempre più disastrata Isola, Gianfranco Miccichè, che ha una certa abitudine con le contumelie. Miccichè ha fatto ricorso a parole che, a quanto pare, fanno parte della sua ‘formazione politica’: parole che, però, mal si conciliano con chi ricopre la più importante carica istituzionale della Sicilia.

Detto questo, ognuno è quello che è, con la propria storia: e, si sa, come si usa dire dalle nostre parti, cu nasci tunnu o po’ moriri quatratu

Non è la prima volta che registriamo queste caduta di stile. E’ successo nel novembre del 2018, quando il capo del Governo italiano, Giuseppe Conte, persona mite ed educata, è venuto in Sicilia, per la precisione a Palermo, per inaugurare l’anno scolastico in un quartiere difficile del capoluogo della nostra Isola: Brancaccio.

In quell’occasione – noi ne abbiamo scritto – il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, trovò normale mandare a Brancaccio un suo sostituto invece di andare a ricevere il Presidente del Consiglio (QUI UN NOSTRO ARTICOLO).

Mentre il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, non andò direttamente a Brancaccio perché, dopo essere rimasto silenzioso quando, per cinque anni consecutivi, i governi nazionali di centrosinistra tagliavano fondi alla Sicilia (parliamo di miliardi di euro!), ha protestato per il ‘congelamento’ di una decina di milioni di euro per le periferie: periferie di Palermo che, detto per inciso, la Giunta comunale che Orlando presiede ha abbandonato!

Attenzione – e ci riferiamo al presidente Musumeci – noi siamo autonomisti e convinti che, con l’applicazione dello Statuto siciliano, i Prefetti, in Sicilia, non dovrebbero esistere. Ma essere autonomisti significa rispettare lo Stato e chi lo rappresenta: e mandare un proprio sostituto a una manifestazione nella quale, per la prima volta, arriva il Presidente del Consiglio dei Ministri in Sicilia non ci sembra il massimo: anzi!

Ieri abbiamo avuto modo di ‘apprezzare’ le intemperanze verbali del presidente dell’Assemblea regionale siciliana nei confronti dei due vice presidenti del Consiglio dei Ministri, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. La nostra prima riflessione, a caldo, è che da Giuseppe Alessi, Franco Restivo, Giuseppe La Loggia e Giuseppe D’Angelo siamo arrivati a Gianfranco Miccichè… Il segno dei tempi.