Tre giorni di sciopero per gli avvocati penalisti: “No al populismo giudiziario”

Tre giorni di sciopero per gli avvocati penalisti: “No al populismo giudiziario”

 

Tre giorni di protesta per denunciare la “deriva populista e giustizialista della legislazione penale in Italia” che ha origini lontane ma che “oggi si è trasformata in un obiettivo prioritario del governo del Paese”

Iniziata l’ agitazione indetta dalla Unione delle Camere Penali Italiane, che culminerà con la astensione dalle udienze per le giornate di mercoledì 8 maggio, giovedì 9 maggio e venerdì 10 maggio – spiega in una nota UNA Camera Penale – Una protesta che vede nuovamente i penalisti lanciare il grido di allarme rispetto alla ondata di interventi legislativi ispirati al cosìddetto “populismo giudiziario”, caratterizzati dall’inasprimento generalizzato delle pene e l’arretramento delle garanzie dell’imputato”. 

Proseguono gli avvocati: “L’obiettivo della certezza della pena viene, infatti, rincorso attraverso binari che non garantiscono i risultati promessi ed introducono un surrettizio principio della presunzione di colpevolezza, vietato dalla Costituzione repubblicana. Nel pomeriggio di mercoledì, prima giornata di astensione, si terrà nell’aula Falcone-Borsellino del Tribunale di Rimini un importante convegno organizzato dalla Camera Penale di Rimini e Consiglio dell’Ordine Avvocati sugli argomenti della protesta dal titolo “Il diritto penale massimo, tra efficientismo della pretesa punitiva e crisi delle garanzie” al quale sono stati invitati a partecipare anche i magistrati. Interverranno illustri esponenti del mondo accademico come il Prof. Vittorio Manes della Università di Bologna, il Prof. Daniele Negri della Università di Ferrara ed il Prof. Enrico Amati della Università di Udine i quali potranno autorevolmente commentare i più recenti provvedimenti legislativi”.“

Per queste ragioni, all’astensione dalle udienze i penalisti italiani affiancheranno una manifestazione di due giorni che si terrà venerdì 10 e sabato 11 maggio all’Università degli Studi di Milano, e che punta a chiamare a raccolta il mondo accademico, le istituzioni, la politica e la pubblica opinione intorno al “Manifesto del diritto penale liberale e del giusto processo”, stilato dall’Ucpi in collaborazione con i giuristi delle più autorevoli università italiane.

Il Manifesto stilato dall’Ucpi richiama innanzitutto al rispetto del principio di proporzionalità della pena: “Liberale è il modello di diritto penale che legittima l’intervento punitivo solo quando è strettamente necessario e proporzionato alle esigenze di tutela, oltre che rispettoso della persona che lo subisce”.

Nella parte relativa ai “principi di un processo penale liberale”, spicca il netto rifiuto di ogni abuso della carcerazione preventiva: “Nel processo penale liberale, la detenzione preventiva dell’imputato rappresenta una stortura da relegare in ambiti di marcata eccezionalità. La si può ammettere solo per far fronte a specifiche esigenze di carattere processuale, per tempi limitatissimi e nel più rigoroso rispetto dei principi di legalità e di proporzionalità”.

Fonte: Rimini today, Il Foglio