Sistema Montante scambio di opinioni tra Taormina e Mauro

In questo acidulo scambio di opinioni sul ‘Sistema Montante’ tra l’avvocato Carlo Taormina ed Ezio Mauro, del giornale La Repubblica, emerge tutta quanta l’acredine e la rabbia per un verdetto, 14 anni di reclusione a carico dell’ex presidente di Confindustria Sicilia, che per il difensore di Montante rappresenta una sorta di insopportabile giustizia ingiusta, da combattere in maniera aspra e ‘partigiana’. A colpi di tweet, il Taormina, quasi quasi vorrebbe ancora farci credere che il capo di un’articolata associazione a delnquere, di cui facevano parte anche importanti pezzi ed apparati dello Stato, magistrati e giornalisti, una sorta di nuova P2, una specie di Stato parallelo, era un santo! Per l’avvocato Taormina a Montante gli manca solo l’aureola, per potere ricominciare a giocare con la sua squadra di professinisti, la cui unica etichetta che si può loro appioppare è quella di appartenere ad una specie tutta particolare, quella dei professionisti della mafia, calati dentro un’antimafia di facciata. Questa impostura, inscenata per più di 10 anni da settori deviati dei servizi segreti italiani e stranieri, è stata peraltro possibile grazie a due importanti ministri della Repubblica, Anna Maria Cancellieri ed Angelino Alfano, che si sono eclissati per sfuggire alle loro pesanti responsabilità, per lo meno politiche, grazie alle quali è stato possibile che una manica di impostori, con metodi mafiosi e violando una caterva di leggi, ha instaurato un monopolio illegale, in ogni settore della vita, non solo politica ed economica, ma anche sociale e culturale, e non solo in Sicilia, ma anche nel resto d’Italia. Si interroghi su questo, l’avvocato di Montante, anziché continuare a lanciare strali contro quei magistrati che hanno svelato qual era la sostanza di un sistema di potere corrotto che viveva nutrendosi della carne viva e del sangue dei Siciliani, vessati, violentati e massacrati, per più di un decennio, da coloro che si erano sostituiti alle organizzazioni mafiose, avvalendosi di una parte del cosiddetto braccio armato della legge, fatto anche di generali e colonnelli delle varie Armi dello Stato, ma anche di alcuni magistrati, che assieme ad una trentina di giornalisti, anch’essi prezzolati, prestavano i loro sporchi servigi in cambio di favori personali e familiari. Il risultato di questa devastazione è stato quello di falcidiare un’intera economia, quella siciliana e di condizionare persino i verdetti e le senteze della Magistratura. Praticamente stiamo parlando delle stesse cose di cui parla l’avvocato di Antonello Montante, il professore Carlo Taormina. Solo che al Taormina sfugge che a creare questo perverso sistema di potere, per ora solo presumibilmente mafioso, è stato proprio il suo illustre assistito, Antonello Montante. E chi glielo dice, caro avvocato Taormina, è una delle vittime dell’associazione a delinquere creata da Montante, di cui mi occupo nel mio libro, intitolato per l’appunto ‘IL SISTEMA MONTANTE’ .

Avvocato Taormina, glielo dico nell’interesse suo e del suo assistito, Antonello Montante, si vada a leggere questo mio libro e capirà tante cose che per adesso le sfuggono.

Buona lettura.

Dall’ex sindaco del paese di Leonardo Sciascia, Salvatore Petrotto.

Dedicato ai mestatori di professione ed ai novelli professionisti della mafia dellantimafia