“Turbativa” di un appalto milionario Imputato ex presidente Ance

CATANIA – Nuova tegola per l’imprenditore Salvatore Ferlito, ex presidente dell’Ance regionale, l’associazione dei costruttori legata a Confindustria, tra gli esponenti storicamente vicini ad Antonello Montante, è imputato – come risulta dai documenti di cui LiveSicilia è in possesso – per aver “turbato” l’appalto della condotta fognaria di Acicastello, un’opera faraonica da oltre 20milioni di euro che dovrebbe convogliare i reflui della nota frazione marinara nel depuratore di Pantano D’Arci. Ferlito è un imprenditore di primo piano, noto per aver rivendicato il suo impegno per la legalità, nell’era di Antonello Montante, al quale rinnovò pubblicamente la solidarietà dopo la diffusione – da parte di Repubblica – della notizia dell’indagine della Procura di Caltanissetta. Ferlito è attualmente coordinatore del comitato dei creditori della Cmc che sta interloquendo con il governo Conte per gli appalti bloccati nel cuore della Sicilia.

L’INDAGINE – L’inchiesta è stata condotta dalla Guardia di Finanza e delegata dai pubblici ministeri Andrea Bonomo, Giuseppe Sturiale e Raffaella Vinciguerra, coordinati dal sostituto procuratore Fabio Regolo, che guida il gruppo contro i reati della pubblica amministrazione voluto dal procuratore capo Carmelo Zuccaro.

L’ACCUSA – Lo storico esponente di Confindustria è imputato perché avrebbe posto in essere un “trucchetto” per partecipare all’appalto, agendo in “doppia veste”, cioè quella di imprenditore e quella di presidente della Cassa Edile. Gli investigatori hanno analizzato numerosi documenti, sequestrati alla Cassa Edile, ente di cui Ferlito è stato presidente, proprio mentre era “presidente del Cda della Sicula Costruzioni”, annotano gli inquirenti.

Il 28 luglio 2014 il Presidente della Cassa Edile Ferlito avrebbe rilasciato un Durc “falso” alla Sicula Costruzione presieduta da se stesso. In questo modo avrebbe attestato falsamente “la regolarità contributiva – scrivono i magistrati – condizione essenziale che consentiva alla Sicula la partecipazione alla sopracitata gara pubblica”.

LA GARA – C’è un altro profilo da tempo all’attenzione degli inquirenti, già anticipato da LiveSicilia nel 2017, l’appalto della condotta fognaria di Aci Castello sarebbe stato aggiudicato all’impresa di Ferlito “grazie al traffico di influenze illecite”, che emergerebbe dall’inchiesta sul sistema Paratore, che ha svelato i rapporti tra esponenti della mafia e importanti funzionari regionali. Nel momento in cui era stata eseguita l’operazione, che portò all’arresto dei Paratore, la Procura aveva accertato che l’appalto in favore di Ferlito era stato annullato dal Tar nel 2014. Ad aggiudicarglielo successivamente – però – sarebbe stato un noto giudice amministrativo coinvolto nelle indagini sul sistema Amara.

L’INTERCETTAZIONE – Commentando con l’amico imprenditore Antonio Pinzone, la gara per la condotta fognaria, il funzionario regionale Mario Corradino dicevaa Paratore che “la cortesia gliela stava facendo suo compare il geologo” Salvatore Puccio, coordinatore del settore Bonifiche acqua e rifiuti della regione siciliana. Gli inquirenti intercettano l’incontro proprio tra Carmelo Paratore e Salvatore Puccio mentre vengono esaminati alcuni documenti.

LA TRUFFA – Ferlito è stato al centro di un’altro processo, che lo ha portato nel 2015 alla condanna in primo grado, quello per truffa ai danni dello Stato: avrebbe danneggiato un’impresa sotto amministrazione giudiziaria, accertarono il Pm Antonino Fanara e gli uomini della Dia guidati da Renato Panvino, oggi Vicario di Nuoro.

LA REPLICA – La redazione sta tentando di contattare i legali dell’imprenditore Ferlito. In aggiornamento.

 

fonte livesicilia