LA HYBRIS,TRACOTANZA, DEI MAGISTRATI

Tutti ci auguriamo vivamente che il caso Palamara rientri, perché ritenere che la corruzione abbia irrimediabilmente colpito anche le toghe nei gangli più elevati,sconvolge gli assetti dell’ordine democratico. Il solo supporre che un magistrato sia corrotto,significa acconciarci all’irriducibile condizione di vivere in un paese malato ove ogni potere costituito, anche quello delle vestali della giustizia,sia affetto dal morbo pervicace del putridume e del malcostume.

Se le accuse contro Palamara ed i suoi colleghi sodali dovessero essere confermate, la politica non può stare ferma: urge una riforma del sistema che comporti una seria modifica della legge sulla responsabilità dei Magistrati che si sentono onnipotenti e di fatto sono tracotanti.

Non rispondono dei loro errori- nell’attuale legge- se non per colpa grave e dolo,ma con un meccanismo farraginoso,inefficace, per vederli effettivamente responsabili dei misfatti che compiono nei tribunali

1-sia quando mettono alla sbarra innocenti,

2-sia quando distruggono aziende ed imprese nelle sezioni fallimentari,

3-sia quando assecondano i poteri forti,le banche, nelle espropriazioni immobiliari contro poveri debitori.

La vicenda Palamara dimostra come i Magistrati brigano,ordiscono,tramano per condizionare decisioni, per tratteggiare connivenze,costruire ponti transitabili anche dal mondo politico, con il quale si intessono beceri e lerci favoritismi.

E sono sensibili a prebende e vita lussuosa.

Bisognerebbe indagare quali siano i benefit che ricevono per convegni e master: anche lì c’è un giro di affari spaventoso.

Questa vicenda almeno sul piano etico dimostra come la hybris, la tracotanza, non è sopportata dal fato e dalla pietà degli dei.

Venivano lanciati dalla rupe Tarpea nell’antica Roma i Magistrati corrotti.

Disse Tortora:”Conosco tre categorie di soggetti irresponsabili: i bambini, i pazzi ed i Magistrati “.

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