“Halycon”, i rapporti con la politica e le microspie

Emergono altri particolari nell’ambito dell’inchiesta sostenuta dai Carabinieri cosiddetta “Halycon” su mafia e massoneria. Sotto valutazione da parte dei magistrati inquirenti della Procura di Palermo vi sono alcune intercettazioni tra uno degli arrestati mercoledì scorso 31 luglio, Angelo Lauria, farmacista, e l’attuale deputato regionale Carmelo Pullara, entrambi di Licata. Tra i due sarebbero intercorsi ottimi rapporti tanto che Pullara si sarebbe rivolto ad Angelo Lauria con l’appellativo di “fratello”. Il 21 maggio scorso Carmelo Pullara avrebbe telefonato ad Angelo Lauria, componente del collegio dei probiviri della Banca Popolare Sant’Angelo di Licata, e gli avrebbe sollecitato un interessamento per un posto di lavoro in banca ad un soggetto definito da Pullara “amico nostro”. Poi il 26 maggio scorso Angelo Lauria avrebbe contattato Carmelo Pullara al fine di garantire immediate cure al proprio figlio appena coinvolto in un incidente stradale. E il 21 giugno scorso ancora Lauria avrebbe telefonato a Pullara rappresentandogli alcune difficoltà in ufficio della moglie, dipendente dell’Azienda sanitaria. E Pullara lo avrebbe rassicurato. Ancora dagli atti dell’inchiesta “Halycon” emerge che il massone Lucio Lutri il 28 ottobre del 2016 avrebbe, tramite Giovanni Mugnos, che nella farmacia di Angelo Lauria, e nell’ovile di Giacomo Casa, tutti adesso arrestati, erano state piazzate delle microspie.