Il presidente Conte , “nuovo” solo per i giornali. Dall’Opus Dei alle amicizie con il Pd toscano, la sua vita nelle stanze del potere

CONTE, NON CONTAVA PER I GIORNALI  ADESSO CONTA E ANCHE MOLTO 

RISERVATO, SECCHIONE, DEVOTO DI PADRE PIO, SPOSATO E SEPARATO CON UN FIGLIO DI 10 ANNI, AMICO DELLA BOSCHI E DI ALTRI DEL PD TOSCANO, LEGATO AL CARDINALE  PAROLIN E IN ODORE DI OPUS DEI DOVE HA LEGATO CON MOLTI

GIUSEPPE CONTE LE HA PROPRIO TUTTE – MA PER  ALCUNI GIORNALI E’ SOLTANTO UN ”NOVELLINO” MESSO ALLA GUIDA DI UN GOVERNO

Chi è Giuseppe Conte? Un «novellino» o un vecchio con la faccia poco conosciuta?

Il quotidiano londinese  Times lo definisce «un principiante della politica poco conosciuto». Però Antonio Placentino, che si dichiara suo migliore amico,  è andato a raccontare in radio ad Un Giorno da Pecora che da ragazzo era un ottimo calciatore e altri particolari.

Il  presidente del Consiglio è nato 54 anni fa a Volturara Appula, in provincia di Foggia, e da ragazzino andava a giocare a calcetto a San Giovanni Rotondo conoscendo il vissuto di San Pio.

Forse proprio in quegli anni è diventato devoto di Padre Pio. «Studiava moltissimo ed era molto riservato, di una riservatezza assoluta», racconta ancora il suo migliore amico, aggiungendo che «è sempre stato elegantissimo, anche a scuola era impeccabile nell’ abbigliamento». Insomma, potrebbe essere principiante nella politica delle cariche ma esperto in altro. Conte si laurea in Giurisprudenza a Roma nell’ 88, compie gli studi di perfezionamento a Yale e alla New York University. Oggi è docente di Diritto Privato all’ Università di Firenze e alla Luiss di Roma.

luigi di maio con papabili ministri a sinistra giuseppe conteL

Da ragazzo non era politicamente schierato ma lui stesso tempo fa dichiarò che il suo cuore «batte a sinistra». Non solo. Quando è stato coinvolto da Luigi Di Maio per la prima volta nel potenziale governo Cinquestelle confessò, in quella occasione, di non aver mai votato per M5S. Di Maio lo aveva scelto come possibile ministro della Pubblica Amministrazione per il suo impegno a sburocratizzarla.

Conte aveva definito allora alcuni degli obiettivi da raggiungere  la «semplificazione della pubblica amministrazione» e la «cultura della legalità».

A Firenze, la voce  che  il professor Conte aveva nutrito simpatia per Matteo Renzi sindaco, coltivando anche amicizia con Maria Elena Boschi è risaputa da tutti . La sua esperienza  di pubblica amministrazione ha dato l’ok  per  consiglio d’ amministrazione dell’ Agenzia spaziale italiana Asi. L’incarico nel periodo in cui al governo c’ era Silvio Berlusconi.

maria elena boschi denis verdiniMARIA ELENA BOSCHI DENIS VERDINI

Qualche osservatore malizioso ha fatto notare che il tramite per ottenere un simile incarico non avrebbe potuto essere altri che Denis Verdini. Conte , poi fu nominato dalla Banca d’ Italia componente dell’ Arbitro Bancario Finanziario nel 2012. Il  premier  “nuovo”ha uno studio a Roma che in questi giorni ha accuratamente evitato perché preso d’ assedio da giornalisti e fotografi.

Giuseppe Conte, l’ uomo  presidente del Consiglio,  dunque, non è sconosciuto e non è certo un quisque de populo, né la cuoca di Lenin. Luigi Di Maio, secondo fonti attendibili,  lo aveva indicato come ministro della Funzione pubblica prima del voto su sollecitazione di persone vicine a Casaleggio

Conte e il PD fiorentino

Guido Alpa: noto professore di diritto dominus di Giuseppi Conte amico di Renzi

Maria Elena Boschi: giovanissima, all’epoca, avvocato fiorentino di grandi ambizioni

Giuseppi Conti: avvocato omnipresente che ottennel’abilitazione all’insegnamento da una commissione in cui era presente Alpa

Matteo Renzi: sindaco piddino di Firenze, poi Presidente del Consiglio, segretario del PD, ed ancora attualmente conducator assoluto dei gruppi parlamentari. 

 

Tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 Guido Alpa, avvocato e prestigioso giurista genovese, presidente per tanti anni del Consiglio nazionale forense, un elenco infinito di incarichi nel board di importanti società, è assai incuriosito dall’ascesa di un giovane politico fiorentino che ha appena vinto le primarie del Partito democratico, diventandone segretario, e che ormai punta chiaramente a Palazzo Chigi, imbracciando la narrativa della «rottamazione» spesso anche nei confronti del governo in carica presieduto da un altro democratico, Enrico Letta.

Conte in quegli anni si è trovato in un contatto diretto, assiduo, col mondo renziano. E la via maestra è rappresentata da una delle figure chiave nel renzismo, Maria Elena Boschi, anche lei avvocato, di una generazione più giovane di Conte, la stessa di Alfonso Bonafede (che sarà ministro della Giustizia del governo M5S-Lega), pure lui avvocato a Firenze e vicinissimo a Conte.

Renzi racconterà a Gian Antonio Stella: «Ci ricordiamo i grandi complimenti che [Conte] ci faceva quando eravamo al governo noi». «Vuol dire che conoscevate già lo sconosciuto?», chiede Stella. «Sconosciuto? Conserviamo ancora i messaggini di lode per il nostro governo».

Conte vicino alla Chiesa

Ecco, il suo cattolicesimo è una caratteristica del prof. avv. Giuseppe Conte finora rimasta nell’ ombra. E non solo il cattolicesimo della fede, ma – se ci è consentito parafrasare Fortebraccio – anche quello delle sagrestie, nel senso che il (forse) prossimo premier ha ottimi rapporti anche con le gerarchie vaticane: nel suo ateneo di Firenze gira la voce (non confermata) che sia soprannumerario dell’ Opus dei . di certo però – lui stesso cita l’ incarico nel suo curriculum – dal 1992 cura per il Collegio universitario “Villa Nazareth” di Roma “scambi e relazioni culturali con le università straniere, in particolare americane”; non a caso è membro nel cda del Cardinal Tardini Charitable Trust con sede a Pittsburgh.Ambienti tutti vicini all’Opus dei

OPUS DEI

Il segretario di Stato di Giovanni XXIII , Domenico Tardini, fu infatti il fondatore di “Villa Nazareth”, oggi guidata dal cardinale Silvestrini: è lì, dicono in Vaticano, che Conte strinse un legame che ancora dura con l’ attuale segretario di Stato, Pietro Parolin, direttore del convitto tra il 1996 e il 2000.

I rapporti “politici” di Conte, invece, sono avvolti nel mistero. Lui stesso ha detto di aver votato in passato “a sinistra” e gli sono state accreditate iniziali, quanto presto abbandonate simpatie renziane: che conosca la collega avvocato Maria Elena Boschi lo dice Silvia Fregolent, deputata Pd vicina alla ex ministra (“Firenze non è Manhattan”).

 

Fonte: IL FATTO, DAGO SPIA