Il grande manipolatore di stampa e banche, De Benedetti attacca Renzi e Conte

Carlo De Benedetti: “Ero per le elezioni anticipate. Il premio al trasformismo a Conte e alla falsità a Renzi”

Per l’imprenditore, ospite a Otto e Mezzo, “Conte non è un politico ma un manager della politica”

A Salvini riserva l’aggettivo “Accaldato”

L’ingegnere DE Benedetti, amico della sinistra, non parla dei debiti mai pagati dalle società di famiglia al Monte dei Paschi. Sono oltre 600 milioni di soldi da restituire e che non saranno mai pagati

“Io non voterei la fiducia a questo governo. Ad agosto è successo di tutto, l’unico che si è comportato in maniera impeccabile, cioè secondo quanto previsto dalla Costituzione, è stato il Presidente Mattarella. Il premio del trasformismo va a Conte, quello della falsità a Renzi. Salvini ha confuso il Viminale con il Quirinale, pensava che tutto dipendesse da lui ma per fortuna non è così. Ma il premio assoluto per maggiore incompetenza spetta a Di Maio, che è riuscito a far richiamare il proprio ambasciatore dalla Francia, un Paese che ci è sempre stato amico, e adesso fa il ministro degli Esteri”. Così Carlo De Benedetti, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7.

De Benedetti prosegue: “Io non voterei la fiducia a questo governo. Ad agosto è successo di tutto, l’unico che si è comportato in maniera impeccabile, cioè secondo quanto previsto dalla Costituzione, è stato il Presidente Mattarella. Il premio del trasformismo va a Conte, quello della falsità a Renzi. Salvini ha confuso il Viminale con il Quirinale, pensava che tutto dipendesse da lui ma per fortuna non è così. Ma il premio assoluto per maggiore incompetenza spetta a Di Maio, che è riuscito a far richiamare il proprio ambasciatore dalla Francia, un paese che ci è sempre stato amico, e adesso fa il ministro degli Esteri”.

“Nel programma annunciato da Conte – continua l’imprenditore – manca solo l’invito a voler bene alla mamma. Quindi mi aspetto che sarà un governo di ordinaria amministrazione. Secondo me, preso atto che non c’era più la maggioranza, bisognava andare ad elezioni. Perchè io credo che la maggioranza degli italiani voglia rimanere in Europa, e avremmo dovuto andare alle elezioni per scegliere tra chi vuole diventare una succursale della Russia e chi vuole rimanere in Europa. Invece così Salvini è ancora lì e continueremo a parlare di lui”.

Per De Benedetti “il governo durerà fino a che Renzi vuole che duri, perchè controlla ancora molti parlamentari. I padri di questo governo si chiamano Renzi e Grillo, e non mi sembra un grande albero genealogico. (…) Renzi mi ha molto deluso. Credo che farà un partito da qui a tre mesi, con la scusa che il PD debba essere riequilibrato al centro. Ho trovato bellissimo il discorso di Giuseppe Conte al Senato lo scorso 20 agosto. Ma poi ho ritenuto inadeguato sedersi con il PD dopo aver firmato tutti i decreti sicurezza, la Diciotti… Penso che lui sia un manager, non un politico. Gestisce la politica come se dovesse rispondere agli azionisti, che per lui sono il popolo”.

De Benedetti conclude: “Il PD rischia di più da questa alleanza, ma è destinato a restare. Invece i 5 Stelle sono destinati a scomparire. Non credo nei partiti che non hanno un forte radicamento culturale”.

“Leggo La Repubblica con grande entusiasmo tutte le mattine e talvolta anche le sere. Verdelli ha restituito un anima al giornale che è ora un giornale dove si discute, una cosa che si era persa anche per nostra incapacità”, ha detto quindi De Benedetti parlando del quotidiano di cui è stato editore, nella stessa trasmissione durante la quale nel passato aveva criticato il quotidiano. “Per fortuna”, ha detto rispondendo al cambiamento di direzione, spiegando comunque di non avere influenza sulla linea editoriale del quotidiano. “Non è ispirata da me – ha detto – ma certo non faccio mistero delle mie idee”.

 

Fonte: HUFF post