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33L’incarico della BATTIATO presso l’I.A.S. s.p.a. non costituisce l’unico vantaggio tratto dai coniugi D’AGATA dal patto mutualistico stretto dall’ufficiale dell’Arma con MONTANTE.
Infatti, dalla lettura degli atti emergono significativi elementi per affermare che il Col. D’AGATA, proprio grazie a buoni uffici di MONTANTE, era riuscito a passare, nel luglio 2014 dalla Direzione investigativa antimafia di Palermo, ove esercitava le funzioni di capo centro, all’Agenzia informazioni e sicurezza interna (A.I.S.I.), rientrante nelle Istituzioni dei servizi segreti italiani.
Sul punto particolarmente interessanti, per la rispettiva specificità e il reciproco riscontro, si rivelano le dichiarazioni di Nicolò MARINO e di Salvatore PASQUALETTO.
In via preliminare, può essere utile precisare come Nicolò MARINO ha assunto, nel presente procedimento, la veste di persona informata dei fatti, sicché le sue dichiarazioni, sul piano della vis probatoria, sono munite di una sorta di aseità e, pertanto, non costituiscono quella probatio claudicans, tipica delle dichiarazioni rese dagli indagati di reati connessi o figure simili, di importanza sub-testimoniale, che necessita di un etero-sostegno in elementi di riscontro.
Tuttavia, pur nella consapevolezza della plena probatio di tale fonte, non può farsi a meno di evidenziare come il convincimento giudiziale non è stato basato esclusivamente sulle sue dichiarazioni, ma anche sulle affermazioni, convergenti, fatte spontaneamente dal sindacalista Salvatore PASQUALETTO nel corso di una conversazione che è stata oggetto di captazione. Peraltro, com’è noto, PASQUALETTO doveva avere stretto buoni rapporti con MONTANTE, se è vero che quest’ultimo, come visto supra, prendeva le sue difese nei discorsi con la BATTIATO, a fronte delle osservazioni della stessa sull’assoluta inefficienza del sindacalista all’interno dell’I.A.S. s.p.a.
Entrando nel merito delle evidenze probatorie, Nicolò MARINO riferiva che, divenuto ormai assessore al Territorio e Ambiente della Giunta regionale siciliana, aveva ricevuto la confidenza da parte di D’AGATA, all’epoca capo centro D.I.A. di Palermo, che quest’ultimo aveva mantenuto gli ottimi rapporti instaurati con MONTANTE nel suo precedente periodo nisseno (il colonnello, si
ricorderà, era già stato comandante provinciale dei Carabinieri di Caltanissetta), e che, grazie agli addentellati istituzionali dell’imprenditore, egli aveva la possibilità di entrare nei servizi segreti (verbale di assunzione di informazioni del 16 aprile 2016):

“…omissis…
ADR Mi viene chiesto se sono a conoscenza di rapporti esistenti tra MONTANTE ed il Col. D’AGATA. A tal proposito evidenzio che mi risultano rapporti nati e consolidati tra il Col. D’AGATA e MONTANTE durante il periodo in cui il D’AGATA fu Comandante Provinciale dei Carabinieri di Caltanissetta. Mi risultano personalmente per avermene parlato direttamente il Col. D’AGATA ed il Ten. Col. ROMEO, all’epoca Comandante del Reparto Operativo presso il Comando Provinciale Carabinieri di Caltanissetta. Ritrovai successivamente il Col. D’AGATA come Capo Centro della D.I.A. di Palermo durante il mio periodo di permanenza al governo della Regione siciliana e dialogando con lui nell’ultimo periodo, appresi che aveva mantenuto ottimi rapporti con Antonello MONTANTE e che vi era anche la possibilità per lui, di ottenere un incarico presso l’AISI o AISE, non ricordo esattamente quale delle due strutture, grazie ai buoni rapporti che MONTANTE aveva con i vertici istituzionali.
…omissis…”

Le rivelazioni di MARINO risultano perfettamente compatibili con un dato storico: in data 15 giugno 2012 il Gen. Arturo ESPOSITO, legato a MONTANTE da un saldo rapporto di amicizia (sul punto, vd. amplius nel prosieguo della motivazione), veniva nominato direttore dell’A.I.S.I., qualità che possedeva ancora alla data – luglio 2014 – della cooptazione, in tale organismo, del Col. D’AGATA.
A nulla varrebbe contestare la credibilità di MARINO sulla base della involuzione dei suoi rapporti con il sistema confindustriale siciliano, atteso che, come detto, anche volendo accogliere osservazioni di tal fatta e volendo irrigidire il vaglio sull’affidabilità dello stesso, le sue dichiarazioni, oltre ad essere “riscontrate” dal dato storico testé evidenziato, appaiono del tutto convergenti, come anticipato, con quelle rese spontaneamente da Salvatore PASQUALETTO, nel
corso di una conversazione intrattenuta il 25 maggio 2015 con Marco VENTURI:

“[…] PASQUALETTO: Glielo ha messo lui!..(inc)…
VENTURI: può essere…perché è facile dire che tutto quello che è successo in Italia…(inc)…lo ha fatto lui…
PASQUALETTO: …no…ma glielo ha messo lui!.. ascoltami…perché l’ha tolto dalla DIA di Palermo e l’ha mandato là! Perché l’ha allontanato dal covo dei briganti in modo che iddru quannu si ni và…che parte…passa da Catania
omissis”

[…] PASQUALETTO, nell’attribuire a MONTANTE il merito del passaggio del Col D’AGATA dalla D.I.A. di Palermo all’A.I.S.I., non pare formulare una mera ipotesi, ma sembra esprimere una vera e propria certezza sulla base della sua conoscenza storica degli avvenimenti.
Infatti, mentre VENTURI approvava il discorso di PASQUALETTO in termini deduttivi, ossia evincendo la fondatezza dell’assunto del suo interlocutore dall’ampiezza del potere esercitato da MONTANTE sulle diverse istituzionali nazionali (“..può essere…perché è facile dire che tutto quello che è successo in Italia…(inc)…lo ha fatto lui…”), il sindacalista lo correggeva, spiegandogli che non si trattava di una sua supposizione, benché ragionata e fondata su dati obiettivi, ma del frutto della sua conoscenza diretta della vicenda: “..no ma glielo ha messo lui…ascoltami…perché  l’ha tolto dalla DIA di Palermo e l’ha mandato là! Perché l’ha allontanato dal covo dei briganti…”.
PASQUALETTO, dunque, non appare elaborare ipotesi, ma piuttosto sembra spiegare le ragioni in sé del cooptazione dell’ufficiale dell’Arma nei servizi segreti. Coniugando, dunque, le dichiarazioni di MARINO con quelle di PASQUALETTO e leggendo le stesse attraverso il filtro dell’amicizia stretta da MONTANTE con il Gen. ESPOSITO, non può seriamente dubitarsi circa la sponsorizzazione, da parte dell’imprenditore di Serradifalco, del reclutamento del Col. D’AGATA
all’interno dell’A.I.S.I.

A fronte della esaustività del quadro probatorio, può aggiungersi soltanto che anche nel famoso file excel risultano annotazioni di segnalazioni cui era interessato D’AGATA, che, per la loro collocazione cronologica, appaiono perfettamente compatibili con la ricostruzione testé effettuata.
E tuttavia, sebbene nulla osti a passarli in rassegna, si tratta, ad avviso di questo giudice, di elementi indiziari aspecifici, che al più appaiono compatibili con la piattaforma probatoria raccolta, la quale, tuttavia, attesa la sua intrinseca completezza, non necessita di una ulteriore attività di verificazione.
Per agilità espositiva, è possibile ripercorre direttamente la parte dell’ordinanza cautelare (da p. 1041) relativa a tale dettaglio della ricostruzione della vicenda:

Occorre poi rilevare che, sempre dall’analisi del più volte menzionato file excel potrebbe ricavarsi altro elemento che servirebbe a confortare l’ipotesi secondo cui il D’AGATA sia stato agevolato dal MONTANTE per transitare nei Servizi d’informazione e sicurezza. Ed invero nella cartella di tale file denominata “CURRIC. PER SENN” – e che reca in intestazione del suo contenuto la dicitura “CURRICULUM PER SENN + NOTE VARIE” – è dato leggere anche la seguente annotazione: PINO D. O7/O8/2012 BIGLIETTO. L’annotazione in questione è anche diligentemente riportata nella cartella “TUTTI”, ove, proprio alla data del 7 agosto 2012, il MONTANTE ha diligentemente riportato la stessa indicazione: […].
Orbene, essendo contenuto in una cartella del file che rappresenta, di certo, un analitico promemoria redatto dal MONTANTE (soprattutto) per cristallizzare i soggetti che, nel corso del tempo, evidentemente gli avevano chiesto di intercedere per ottenere i più svariati favori, può anche ipotizzarsi che l’appunto in questione riguardante il D’AGATA sia stato redatto dal MONTANTE proprio al fine di “rammentare” l’interessamento che l’Ufficiale dell’Arma gli aveva chiesto al fine di transitare nei ranghi dei Servizi di informazione. Sicché, se così dovesse essere, non si può non sottolineare che, alla data in cui viene riportata tale annotazione, il D’AGATA era già in servizio al centro operativo D.I.A. di Palermo e, dunque, la “segnalazione” chiesta al MONTANTE non poteva che riguardare il successivo incarico svolto e cioè proprio il passaggio all’A.I.S.I. ove l’Uff1ciale dell’Arma presta ad oggi servizio.
In tal senso, non appare secondario rilevare anche che, nel momento in cui l’imprenditore di Serradifalco annotava quell’evento, il Generale ESPOSITO si era da poco insediato (neanche due mesi prima) al vertice dell’A.I.S.I.
Per correttezza, va rilevato che l’annotazione in questione non è, dal punto di vista del contenuto, cosi chiara come altre del pari contenute nella medesima cartella o in quella denominata “TUTTI” (sulle quali non si può nutrire alcun dubbio che si tratti di richieste di “raccomandazioni”), sicché – anche in virtù della dicitura posta in epigrafe della cartella in questione (“CURRICULUM PER SENN + NOTE VARIE”) – è certamente possibile ritenere che il “biglietto” riferibile al D’AGATA di cui il MONTANTE ha voluto lasciar traccia (e che, analogamente all’altra documentazione di cui si è annotato scrupolosamente i riferimenti, è ancora nella sua disponibilità) si riferisca ad altre e diverse vicende – avulse da quella in trattazione – delle quali non è dato sapere.

Fonte mafie blog autore repubblica