Barresi: “C’era un’indagine sull’indagine..”

BARRESI: Io comincio a occuparmi di questa vicenda quasi nell’immediatezza dei fatti andando direttamente sui luoghi, tra Sant’Agata di Militello e Cesarò, per verificare delle voci che quasi diciamo all’indomani del fatto si erano cominciate a diffondere
FAVA, Presidente della Commissione: Queste voci erano interne o esterne ad ambiti istituzionali o in entrambe le direzioni?
BARRESI: Raccolsi degli elementi da fonti investigative… che non erano direttamente impegnate nell’indagine ma che comunque erano a conoscenza di particolari importanti sull’indagine… mi resi conto che c’era una sorta di indagine sull’indagine, cioè mentre si cercava di ricostruire la dinamica del tentativo di attentato c’era comunque un tentativo di verificare se c’era una chiave di lettura alternativa rispetto a quella prevalente nell’immediatezza dei fatti (…) C’erano due tesi investigative nettamente contrapposte rispetto alla ricostruzione di quei fatti. (…) Ricevetti una garbata richiesta di evitare di diffondere questo tipo di informazione perché eravamo nei giorni più importanti e più delicati  e quindi mi bloccai in attesa del corso ufficiale delle indagini che però poi è arrivato parecchio tempo dopo.
(…)
L’articolo del 7 maggio 2019 raccoglie una memoria storica di alcuni elementi che, già nella primavera del 2016, avevo acquisito… mi sono limitato semplicemente a raccontare lo stato dell’arte dell’inchiesta non per addizione ma per sottrazione, cioè cercando di capire tutti i segni meno che c’erano nell’inchiesta cioè perché non si era approfondito un aspetto, perché non si era seguita un’altra pista… L’anomalia, se così vogliamo chiamarla, è che per quasi un anno le indagini vengono condotte da un poliziotto (Manganaro ndr) che in quell’episodio era testimone”.

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