INIZIANO LE FAKE NEWS SU ALDO PIAZZA




Le fake news sono notizie false che hanno il solo scopo di offendere la reputazione altrui.
 

Chi le lancia per ottenere un risultato accetta il rischio di ottenerlo non verificando la notizia con la necessaria attenzione.

L’articolo 595 del codice penale potrebbe illuminare gli incauti redattori o direttori responsabili di testate giornalistiche.


Personalmente ho sempre lottato contro la falsa informazione, specie quando questa mi riguarda personalmente.

Neanche a dirlo, apprendo che viene collegata la mia attività comunicativa al più basso livello di squallore mediatico che si possa immaginare.

Un candidato “libero dai compromessi” non è mai gradito ai propri rivali politici e allora si aprono le maglie, si inventano fatti e comportamenti inesistenti che riempiono le pagine dei giornali.

Dove invece ritengo d’intervenire con determinazione sono le questioni di moralità e d’educazione, qualità che mi contraddistinguono da sempre, e che nessuno può mettere in dubbio.

Citando testualmente leggo che la mia campagna elettorale: “E’ cominciata quando l’entourage di Aldo Piazza, altro ex sindaco di Agrigento, ha cominciato a far veicolare fastidiosi (per le vittime) manifesti-banner dissacranti aventi per bersaglio innanzi tutto Di Mauro e Miccichè. Ma non solo

Il turpe evento cui sopra, per il quale manifestai immediatamente la mia solidarietà al dott. Miccichè, ora diventa una notizia falsa, ma c’è di più!

Viene lanciata proprio da una testa che reputavo affidabile, sia nella verifica delle fonti, sia nel citare sempre gli autori degli articoli.


Servono poco le scuse del direttore che al telefono sembra cadere dalle nuvole. 

Certo, le accetto da buon cristiano, ma non posso condividere il suo operato poco attento.

Tutto si muove sulla logica: “se non puoi attaccarli sulle cose vere attaccali sulle cose non vere”.

Mi piacerebbe vedere un’articolo, sulla stessa testata, che rettifica a quanto ho letto oggi, restando nella ragionevole convinzione che sia stata solo una “svista”.



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