“Ci hanno sempre detto che i magistrati sono infallibili”. Il vigile assenteista assolto e gli altri casi che scuotono l’opinione pubblica

riceviamo e pubblichiamo

La sentenza di primo grado che ha visto il Vigile di Sanremo risultare” non colpevole” nonostante il video e le mutande  , sta generando un  gran discutere nell’opinione pubblica italiana. Nessuno si aspettava l’assoluzione

La magistratura non è infallibile

La cosa strana (aldilà del nome da attribuire a queste persone che timbrano  a cazzo di cane, per le quali dovrebbero parlare i fatti, tramite i licenziamenti in tronco) è che, nelle interviste televisive dei nostri uomini politici, dei tanti giustizialisti , dei giornalisti schierati con i magistrati sempre  e a prescindere  e dei tanti opinionisti filo toghe interpellati sull’argomento, le prime parole che hanno proferito sono state «le sentenze non si  commentano mai”. Le sentenze non si commentano mai? Non mi risulta questo rigore in ordine ad altri casi La verità che ognuno difende la giustizia che più gli fa comodo

L’episodio di Sanremo dovrebbe meravigliarci e non poco. Dopo anni di potere sconfinato da parte dei magistrati si è pervenuto al risultato che vede soccombere i politici. Già i politici . Quelli che  hanno così paura dei magistrati che, in pratica, non solo non commentano certe  sentenze ma  hanno imparato ad assecondarli . Questi politici e i vari addentellati pro giustizialismo , hanno dato ai magistrati uno degli attributi di Dio e cioè l’infallibilità.

I  magistrati, che sono uomini e donne come tutti gli altri, possono commettere errori: una cosa è l’indipendenza della magistratura, altra è l’infallibilità della stessa. Se guardiamo ad alcuni comportamenti della magistratura ci sorgono molti e diversi dubbi sull’infallibilità e imparzialità dei nostri magistrati. È diritto-dovere dei cittadini commentare giudicare e valutare le sentenze dei magistrati: questa si chiama «libertà».

Quei politici che dichiarano di «non commentare mai le sentenze» vogliono solo contrapporsi,  chi le sentenze le commenta solo quando  ne ha convenienza . L’autonomia della magistratura è un grande valore Ma se i due fronti, quello politico e quello giudiziario  si scambiano le parti.o si scambiano favori , la magistratura finisce nel buco della partitocrazia. Quello che è accaduto dopo le stragi del 1992 non ha fatto bene alla magistratura italiana. Falcone e Borsellino non avrebbero mai accettato confronti con schieramenti politici per arrivare ad avere posizioni di alto livello. Conoscevano solo il duro lavoro e il merito. Già, il merito. E per obiettività occorre ricordare che ci sono tanti magistrati che lavorano con merito e non guardano ad altro
Nessun riconoscimento quindi di infallibilità dei magistrati  che del resto sarebbe del tutto fuori luogo. 

Quella linea di difesa ad oltranza dei magistrati tutti è stata solo negativa per l’indipendenza delle toghe Ne è prova la vicenda  Palamara . L’accenno forte alla fallibilità dei magistrati non  deve essere considerato un discredito : anzi, è vero il contrario  : Le toghe sono toghe perchè indossate da esseri umani . Cari giudici:mai  cadere  nella trappola  preparata da quei politici stolti che cercano solo di sfruttarvi. La magistratura deve stare dove dice la Costituzione e non dove conviene al partito più forte

 l’uso eccessivo della Giustizia  nel dibattito politico sta facendo male al sistema giudiziario .  I politici si preoccupano solo della prescrizione e non di come è costretto a lavorare un magistrato e i rispettivi collaboratori, nei vari tribunali . Ci sono sedi giudiziarie sotto organico e che spesso non hanno neanche la carta per le fotocopie .

In questo modo però si diffonde sempre più tra la gente la convinzione ( ed è molto pericolosa ) che certe sentenze, pur tecnicamente ineccepibili, siano profondamente ingiuste. A questo si aggiunge che finiscono per rinfocolare il conflitto permanente tra giustizia e politica.
Il fatto è che in Italia il problema giustizia esiste ed è oggettivamente grave: affrontarlo e risolverlo con opportune riforme è però difficile perché è uno di quelli che immediatamente divide e contrappone le forze politiche, caricandosi di una passionalità che nuoce ed è sospetta in chi difende e in chi accusa. Sarebbe invece necessario spoliticizzare il problema. Una «giustizia giusta» non attiene né all’uno né all’altro schieramento: è legata al tipo di civiltà che vogliamo costruire.
 In questo stato di confusione  i politici e i magistrati devono  ritrovare un loro ruolo chiaro e delimitato e non sarà poco, dopo tante invasioni di campo.
Certo la magistratura vive un momento di grande responsabilità, anche perché la sua azione rischia di apparire parziale, perdendo così progressivamente di credibilità. Eppure tra i poteri dello Stato è quello che più ne ha bisogno. Non si può avere sfiducia nella giustizia.La democrazia esiste e si compie solo se esiste il diritto e la giustizia vera

Lettera firmata