MEGA DISCARICA DI MAZZARRA’ SANT’ANDREA, PIÙ DI QUALCOSA NON QUADRA: ANCHE LÌ COMANDA L’ANTIMAFIA DI LA ‘MUNNIZZA’

Tutto parte con il solito ingiusto scioglimento per mafia del Comune di Furnari nel 2009, i cui rappresentanti istituzionali si erano battuti per far chiudere una mega discarica. Siamo nel 2009, quando l’allora sindaco del Comune di Furnari, il medico Salvatore Lopes, viene addirittura arrestato per mafia. Le accuse a suo carico venivano mosse oltre che da un pentito, anche dalla minoranza consiliare di quel Comune, guidata dall’avvocato Mario Foti, che alle elezioni del 2007 era stato sconfitto dal Lopes per 17 voti. Sono stati infatti i consiglieri di quella minoranza che, dopo essersi dimessi in massa, hanno chiesto ed ottenuto lo scioglimento per mafia di Furnari. Dopo i due anni di commissariamento del Comune, l’avvocato Foti, che a quei tempi era molto vicino agli allora parlamentari Giuseppe Lumia e Sonia Alfano, grazie a loro, si ricandida e stavolta viene eletto sindaco. Qualcosa del genere, non esattamente in questi termini, per la verità, era già capitata a Siculiana, nell’Agrigentino, due anni prima. Anche in questo caso a provocare un ingiusto procedimento giudiziario per mafia, a carico dell’ex sindaco Giuseppe Sinaguglia, culminato, com’è nella prassi, con lo scioglimento del Comune, guarda caso sono stati sempre gli ingenti appetiti che ruotano attorno alla gestione dei rifiuti. Dunque, secondo voi, di chi era, e forse è ancora, la regia politica e mediatico-giudiziaria, anche di questa pseudo operazione antimafia di Siculiana, così come quella di Furnari e di altri comuni siciliani che hanno subito la stessa sorte? Siamo, lo ricordo, in un periodo di pieno fulgore del cosiddetto ‘sistema Montante‘; pertanto se volete capirne di più, basta leggere il mio libro, pubblicato dall’editore BONFIRRARO, intitolato, non a caso, ‘Il Sistema Montante’. In questo libro descrivo, tra le tante ‘cose’ di Sicilia, anche quelle che riguardano gli ‘pseudo professionisti dell’antimafia‘, narrando alcune vicende relative a delle iniziative giudiziarie pilotate, per favorire la lobby dell’antimafia di la ‘munnizza’. Parto, come punto di riferimento, da Racalmuto, il paese di Leonardo Sciascia. Sono stato infatti anch’io, tra il 2011 ed il 2012, una vittima dei professionisti dell’antimafia di lamunnizza‘. Dopo aver fatto il sindaco di Racalmuto per 13 anni, ho dovuto subire anch’io quella stessa amara sorte capitata a parecchi sindaci siciliani, spazzati via dalla lobby di Confindustria Sicilia, capitanata da Antonello Montante. In questo libro analizzo quel sistema di potere perverso finito alla sbarra a Caltanissetta, che ha prodotto anche la scandalosa situazione di Furnari. Ed anche se non parlo espressamente di questo ennesimo caso di sospetto scioglimento per mafia, potrete rendervi comunque conto che, in fondo, si tratta della stessa cosa che era successa due anni prima a Siculiana, nell’Agrigentino e nella mia Racalmuto tre anni dopo. Le cause degli scioglimenti per mafia dei Comuni, anche di quelli più recenti, quale quelli di Misterbianco e Vittoria, od ancora quello di Scicli, di qualche anno fa, od ancora di Altavilla Milicia ed Augusta, sono riconducibili a degli sporchi interessi che, di volta in volta, ruotano attorno od al Petrolio od a quattro mega discariche che sono: quella di Siculiana-Montallegro, nell’Agrigentino, quella di Mazzarrá Sant’andrea, nel Messinese, quella di Motta Sant’Anastasia, nel Catanese, e quella di Lentini nel Siracusano. I Comuni che si sono opposti a queste bombe ecologiche l’hanno pagata davvero cara! I sindaci di questi comuni, vittime della lobby dei rifiuti e del petrolio, hanno infatti dovuto subire dei procedimenti per mafia, spesso inventati di sana pianta, per favorire una serie di scioglimenti, per delle risibili infiltrazioni mafiose, in quei Comuni ribelli, dove sono state insediate delle Commissioni prefettizie, amiche dei gestori di quelle quattro mega bombe ecologiche, della Confindustria di Montante e della lobby dei petrolieri legati all’ENI. Stiamo parlando esattamente di ciò che è successo nel 2009 a Furnari e di ciò che è successo alcuni anni dopo, sempre da quelle parti, a seguito di alcune inchieste giudiziarie culminate anche in arresti e relative condanne penali. Esse hanno riguardato proprio la gestione illegale di quella vera e propria bomba ecologica del Messinese, ricadente nel territorio di Mazzarrá Sant’Andrea ed al confine di Furnari.

Andiamo all’oggi.

La situazione nel Messinese, per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, secondo voi, è cambiata?

C’è chi giura che è addirittura peggiorata ed ha organizzato, a suo rischio e pericolo, persino delle manifestazioni di protesta, pensate un po’!

Ancora, malgrado le strumentali iniziative giudiziarie e pseudo-antimafiose del passato, culminate, come detto, nello scioglimento del Comune di Furnari nel 2009, c’è chi ha ancora il coraggio di scendere in piazza e protestare contro quella mega bomba ecologica di Mazzarrá Sant’andrea che, con la scusa di una sua parziale bonifica, vorrebbero riattivare; così come è avvenuto del resto a Motta Sant’anastasia. Anche a ridosso di Catania hanno dovuto effettuare una vera e propria operazione di chirurgia ‘antimafiosa’. Hanno dovuto asportare un pezzo delle Istituzioni locali; si sono dovuti sbarazzare infatti del sindaco ‘ribelle’ di Misterbianco, comune confinante con Motta, Nino Di Guardo ed hanno dovuto, manco a dirlo, sciogliere anche Misterbianco. Così si sono liberati di quello scomodo vicino di casa che protestava, proprio contro quella mega discarica. Ed anche Misterbianco è stato così ‘regolarmente’ (si fa per dire!) e, strumentalmente, sciolto per mafia, lo scorso anno.

Adesso Furnari ed il suo nuovo sindaco deve fare i conti col commissario liquidatore della discarica di Mazzarrá Sant’andrea che, guarda caso, è l’ex eurodeputata Sonia Alfano, già molto vicina all’ex sindaco Mario Foti che, come detto, è stato l’artefice dello scioglimento per mafia di Furnari. Stiamo parlando di quell’Alfano, già vicina anche all’ex senatore Lumia, grande eminenza grigia, per più di un ventennio, di quell’antimafia degli affari capitanata da Antonello Montante, l’ex leader degli industriali siciliani ed ex responsabile nazionale per la legalità di Confindustria. Lumia era dunque legato proprio a quel Montante che, tra le tante cose di cui si è occupato, nel corso della sua vita di abile faccendiere, ha difeso col coltello tra i denti anche gli interessi dei suoi amici ‘munnizzari‘ confindustriali, diventati anche loro degli apostoli dell’antimafia di carta. Lumia era cioè legato proprio a quel Montante, che è stato una sorta di capo dei capi degli pseudo professionisti dell’antimafia. Ma la Procura, la Squadra Mobile ed il Tribunale di Caltanissetta, tra il 2014 ed il 2015, lo hanno pizzicato ed il 10 maggio 2019, lo hanno condannato a 14 anni di reclusione, per una lunga serie di reati; mentre rimane ancora sub iudice per mafia e tanto altro ancora.

C’è da preoccuparsi, a questo punto, nel continuare a protestare contro chi ha frequentato, da sempre, l’ex senatore dell’antimafia ‘per eccellenza’, Beppe Lumia?

Ci riferiamo all’ex eurodeputata Sonia Alfano, dirigente e commissaria (di tutto un po’) della Regione Siciliana, nonché commissaria liquidatrice della società che gestisce proprio la mega bomba ecologica di Mazzarrá Sant’Andrea.

Leggete gli strali che l’Alfano ha lanciato, nel suo profilo Facebook, lo scorso anno, contro chi protesta nel Messinese, perché preoccupato del fatto che quella mega discarica potrebbe essere a breve riaperta…

Qualcuno sta cecando di mistificare la realtà, di nascondere i fatti e le responsabilità di chi ha costruito la discarica della società TirrenoAmbiente sita a Mazzarrà Sant’Andrea e della quale sono stata nominata liquidatore nel

Dicembre 2017. Mi è stata consegnata una società sull’orlo del fallimento, con dipendenti che non percepivano

Stipendi da 10 mesi, con una situazione ambientale più che grave, 4 anni di bilanci non presentati e approvati e chi più ne ha, più ne metta! Ad oggi la situazione sotto la mia gestione è nettamente migliorata: stipendi in regola, campagne di monitoraggio secondo legge, prelievi nei limiti di legge, situazione sanata per tanti aspetti fiscali, 5 anni di bilanci approvati etc etc. Sempre questo qualcuno conduce questa attività strumentale, diffamatoria e lesiva nei miei confronti, esattamente da un anno e fino ad oggi non ho mai risposto perché ho sempre preferito mantenere un low profile, lavorare e lasciar parlare i fatti. Cosa che ha sempre contraddistinto ogni mia attività. Adesso però abbiamo superato il limite, sempre quel qualcuno sta fomentando odio nei miei confronti e ne risponderà nel caso in cui dovesse accadermi qualcosa; i miei legali si stanno occupando di “cip e ciop” e nel frattempo che tutto venga perfezionato e che io possa raccontare per filo e per segno, con nomi e cognomi, le responsabilità dei fatti che riguardano TirrenoAmbiente e gli interessi che si muovono contro la mia attività di bonifica all’interno della società ( e con questo intendo bonifica a 360 gradi!), intanto condivido qui questa nota a firma mia e del Sindaco di Mazzarrà sant’Andrea, Prof. Carmelo Pietrafitta, così cominciamo a fare chiarezza. Per il resto, ricordo a tutti che chi ha costruito la discarica, chi non l’ha messa in sicurezza, chi ha fatto sparire i soldi per il “post mortem” etc, non si chiama Sonia Alfano! La sottoscritta da meno di due anni sta cercando di mettere in sicurezza il sito, di reperire i fondi (che altri hanno fatto sparire) per le procedure che durano per legge 30 anni, ha approvato ben 5 anni di bilanci, di cui soltanto uno di mia competenza e guarda caso l’unico in attivo, e ogni giorno si da da fare per ottemperare alle prescrizioni di legge, ed evitare che la discarica costituisca un pericolo per la pubblica e privata incolumità e soprattutto, ma forse è proprio questo che disturba, fornire alle autorità competenti i nomi e le prove di chi ha saccheggiato la TirrenoAmbiente spa. E questa attività di saccheggio e devastazione del territorio è avvenuta sotto gli occhi di tutti e con il benestare di tanti! Oggi qualcuno vorrebbe addossare tutte queste responsabilità alle uniche due persone, al sindaco Pietrafitta e a me, che con i fatti si stanno adoperando per risolvere i guai causati dagli altri. Sempre io anni fa ho messo il mio nome accanto alle denunce che riguardavano la gestione della discarica. E mi spiace profondamente che oggi Mario Foti non sia più sindaco di Furnari, perché con lui avremmo continuato una attività di grande condivisione e avremmo davvero potuto risolvere i problemi senza pseudo giochetti sulla pelle dei cittadini, e non facendo leva sulla loro poca conoscenza dei fatti. Ma attenzione, perché a giocare con il fuoco ci si brucia sempre e tanto. E la verità e i fatti non sono dalla parte di chi omette amicizie compromettenti in relazione alle circostanze, e nasconde atti e forse, anche le vere ambizioni personali. Buona lettura!

“In riferimento alla manifestazione tenutasi a Furnari il 29 settembre 2019, il sottoscritto Prof.re Carmelo Pietrafitta nella qualità di Sindaco del comune di Mazzarra Sant’Andrea e la sottoscritta On.le Sonia Alfano nella qualità di commissario liquidatore, desiderano esprimere la loro solidarietà ai cittadini del comune di Furnari per le preoccupazioni derivanti dalla mancata messa in sicurezza della discarica di Mazzarra Sant’Andrea. Nel contempo vogliono assicurare tutti gli attori di questa disdicevole vicenda che nulla di intentato è stato fatto per dare una soluzione che sia la più possibile definitiva,alla messa in sicurezza del monte rifiuti. Orbene si può essere o meno d’accordo su come si vuol risolvere il problema, si possono sulla tematica,aprire mille dibattiti ma non è accettabile che venga messa in discussione da parte di nessuno l’onestà degli scriventi, della Giunta Comunale e dei consiglieri comunali che appoggiano con la loro azione l’attività amministrativa di chi è stato chiamato,dal voto popolare, ad amministrare il Comune di Mazzarra Sant’Andrea. A tal proposito ed In merito a quanto affermato dall’avvocato Mario Ceraolo nel corso della manifestazione tenutasi a Furnari il 29 settembre 2019 appare doveroso fare alcune precisazioni. L’avvocato Ceraolo infatti, nel corso del suo intervento ha fatto riferimento a “diverse riunioni tenutesi presso la Prefettura di Messina”.

Se tale circostanza fosse vera, sarebbe gravissimo dal momento che i sottoscritti più volte hanno richiesto per le vie ufficiali, al Prefetto di Messina, la convocazione di un tavolo tecnico al fine di affrontare le problematiche inerenti la TirrenoAmbiente. Ad oggi non è pervenuta alcuna risposta a tali istanze e sarebbe grave se effettivamente non siano stati invitati, a tali presunte riunioni, nè il Sindaco Del comune di Mazzarrà Sant’Andrea, Prof, Carmelo Pietrafitta, nè il liquidatore della TirrenoAmbiente, On.le Sonia Alfano. Sempre nel corso del suo intervento l’avvocato Ceraolo ha ha fatto altresì riferimento ad “interessi oscuri” dietro la volontà di riattivare l’impiantistica di proprietà della TirrenoAmbiente. Tali affermazioni lesive e diffamatorie nei nostri confronti sono già oggetto di denunce da parte dei nostri legali, e invitiamo l’Avv. Ceraolo a fare nomi, cognomi e circostanze. Infatti come speriamo ricordi ancora, la calunnia è invece un reato penalmente perseguibile. Infine, vogliamo ricordare al Ceraolo, che quando lo stesso era componente della commissione prefettizia di accesso agli atti per lo scioglimento del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea,lo stesso ha ritenuto opportuno tacere, sicuramente non per dolo ma dobbiamo pensare per superficialità e disattenzione,sulla TirrenoAmbiente e sullo scempio ambientale che gli amministratori del tempo avevano causato. Eppure il suo mandato ispettivo gli avrebbe consentito di fare luce sulle condotte criminali che hanno ridotto sul lastrico la TirrenoAmbiente e messo in pericolo la salute dei cittadini. Oggi, sotto altra veste e ruolo, il Ceraolo crede di poter spaventare con toni intimidatori e minacciosi chi da 22 mesi si sta concretamente adoperando per risolvere la situazione. Dimostra peraltro di di essere molto poco informato sulle attività assolutamente regolari svolte all’interno del sito di proprietà della TirrenoAmbiente, e per le quali sono sempre state informate tutte le autorità competenti. Oggi il Ceraolo preferisce attaccare le uniche due persone che non hanno responsabilità alcuna sulla Discarica di Mazzarrà Sant’Andrea e che con senso di responsabilità si stanno facendo carico di risolvere le problematiche, nell’esclusivo interesse dalla collettività, e che il Ceraolo avrebbe potuto evitare se nell’ambito del suo incarico all’interno della commissione prefettizia, avesse deciso di scoperchiare il pentolone della TirrenoAmbiente spa!!!

Sindaco Crimi, Avvocato Ceraolo dietro il programma elettorale che prevedeva l’attivazione dell’impiantistica volta alla messa in sicurezza della discarica non c’era nessuno se non un gruppo di persone che con la forza delle loro idee hanno tentato di dare una soluzione al problema discarica. Un gruppo di persone che, vinte le elezioni hanno pensato che la persona giusta per affrontare un problema così complesso e dare un profondo segno di discontinuità con il passato potesse essere l’On.le Alfano: ed i fatti ci stanno dando ragione. Resta la ferita per i diffamatori attacchi subiti da chi, nell’imminenza delle elezioni comunali del Novembre 2017, è stato molto molto vicino alle composizioni delle liste elettorali stesse.

Che ve ne pare?

Si accettano commenti e scommesse.

Vuoi vedere che i ‘professionisti dell’antimafia’, quelli legati a Lumia che, come detto, a sua volta era legato a Montante, si stanno rigenerando e stanno per tornare alla carica?

Salvatore Petrotto