“RINNEGARE FIDEL?”, di Agostino Spataro

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RINNEGARE FIDEL?

di Agostino Spataro

Mentre era in vita, certi “compagni” hanno tentato di rimuovere dalla nostra storia e memoria la figura e l’opera rivoluzionaria di Fidel Castro. Una rimozione silenziosa, imbarazzata perché non si aveva il coraggio di parlare chiaro.
Dopo la sua morte, gli stessi hanno deciso d’ignorarlo, taluni, addirittura, di negare il valore della sua opera rivoluzionaria a Cuba e in molti Paesi del terzo mondo.
Ora, ciascuno è libero di cambiare idea su questo o su quello. Tuttavia, specie quando si hanno ruoli politici, si ha il dovere di spiegarne le ragioni al popolo, alla opinione pubblica. In questo caso ai tanti compagni addolorati e disorientati.
Perciò, mi permetto di ricordare a questi “compagni” che ignorare, rinnegare Fidel vuol dire, per altro, rinnegare una storia condivisa, il proprio passato di militanti per la causa del progresso e del socialismo.
Nessuno vuol mitizzare nessuno. Nemmeno Fidel Castro il quale, negli ultimi tempi, era apparso inchiodato su talune rigidità ideologiche, concettuali obiettivamente anacronistiche, perfino controproducenti, rispetto all’idea di socialismo che abbiamo maturato dopo il crollo dell’Urss.
Pur con questi limiti, l’opera, il pensiero di Fidel restano un patrimonio importante nella storia dei movimenti di liberazione dei popoli dell’America Latina e in generale del terzo mondo.
Fidel è stato uno dei più grandi rivoluzionari del XX° secolo. Un nostro Compagno.

Memori della lezione della storia, degli errori compiuti, desideriamo superare in positivo tale incapacità che fu la causa principale del collasso delle precedenti esperienze socialiste.

Per ogni cosa, per ogni uomo/donna c’è un tempo.
Anche per la grandi idee che hanno mosso la storia dei popoli e delle nazioni.
Oggi viviamo un nuovo tempo, una nuova epoca direi, in cui si profila la possibilità di lottare per realizzare un socialismo fondato sul consenso e sulla reale partecipazione, democratica e maggioritaria, dei lavoratori e dei cittadini, capace di coniugare libertà e progresso sociale.

Ps. Appresi della morte di Fidel mentre mi trovavo a Città del Messico (per presentare un mio libro), la città in cui si raccolsero le forze anti Batista per dare vita a una delle più grandi rivoluzioni del secolo scorso. Il luogo, i luoghi sono importanti. Specie in questo caso.

Nella calle Isabel La Catolica le edicole erano letteralmente coperte dalle prime pagine dei quotidiani, con grandi foto di Fidel, che annunciavano al Messico, dalle rivoluzioni a metà, la scomparsa di un grande leader di Cuba e dell’intera America latina.
Quella mattina, uno strano silenzio avvolgeva quelle vie solitamente affollate da una umanità appiedata, irredenta che, forse, aspetta il segnale per una nuova rivoluzione. Questa volta compiuta, risolutiva…

 

fonte ilcircolaccio